Le ricette di StrettoWeb: ricetta e tradizione del risotto fave e pecorino
Fave e pecorino uno fra i più classici abbinamenti della tradizione contadina è racchiuso in questo risotto gustosissimo. La cremosità ed il sapore del formaggio si legano infatti al gusto leggermente amaro delle fave ed il profumo della menta regala vivacità al piatto.
Difficoltà: facile
Preparazione: 20 minuti
Cottura: 20 minuti
Porzioni: 4 persone
Costo: basso
INGREDIENTI
380 gr. di riso
1 l. di brodo vegetale
400 gr. di fave fresche
½ scalogno
150 ml di latte
Vino bianco
100 gr. di pecorino grattugiato
Foglie di menta
Olio extravergine di oliva e pepe nero
Preparazione
Preparate il brodo vegetale con sedano, carota e cipolla e nel frattempo versate il latte ed il pecorino grattugiato in un pentolino, quindi fate cuocere a fiamma bassa e mescolate fino ad ottenere una salsa cremosa ed omogenea. In una pentola fate rosolare lo scalogno tritato finemente, unite il riso e fatelo tostare per un paio di minuti prima di sfumarlo col vino bianco. Adesso iniziate a versare gradualmente il brodo bollente per cuocere il riso e, 5 minuti prima di completare la cottura, aggiungete le fave sgusciate. Unite anche la crema di pecorino ed una spolverata di pepe nero ed aromatizzate il risotto con le foglie di menta.
Conservazione
Il risotto fave e pecorino si conserva in frigo fino al giorno successivo.
Curiosità e benefici delle fave
Legumi dalle origini asiatiche presenti nel Mediterraneo già nell’età del bronzo le fave erano considerate in passato la “carne dei poveri” perché nutrienti e molto proteiche. In cucina si prestano a molteplici abbinamenti, fra cui la tradizionale pasta e fave col guanciale, la zuppa di fave realizzata con il lardo, la pancetta di maiale, la cipolla e le fave fresche o le fave a macco, tipica ricetta calabrese delle cremosissime fave secche il cui nome viene dal latino “maccare” che vuol dire appunto “schiacciare”. Alcune leggende vedono le fave protagoniste, infatti, i Greci ne vietavano il consumo non solo per prevenire il favismo ma anche per motivi religiosi essendo destinate al culto dell’aldilà. Anche per i Romani, che erano grandi consumatori come testimonia Apicio nel De re coquinaria, le fave erano avvolte da significati religiosi e simbolo di fecondità.
Consiglio della zia
Per accentuare il gusto del risotto aggiungete il guanciale a cubetti e fatelo rosolare insieme allo scalogno prima di tostare il riso.