Elezioni Regionali Calabria 2021: nel Centro/Destra alla fine la dovrebbe spuntare Occhiuto ma è forte la tensione tra FI, Fdi e Lega. Nel Pd accuse chiare di Irto contro le divisioni all’interno del suo partito. De Magistris, intanto, prosegue la sua campagna elettorale gongolando per i problemi nel Centro/Sinistra
E’ bufera nel Centro/Destra e nel Centro/Sinistra in vista delle elezioni regionali in Calabria del prossimo ottobre. Quando sembrava tutto fatto con le candidature rispettivamente di Roberto Occhiuto e Nicola Irto, adesso le stesse vacillano (l’esponente Pd ha addirittura ritirato la disponibilità) per questioni irrisolte all’interno degli stessi schieramenti.
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Lo scossone di Nicola Irto con il ritiro della candidatura ha creato ancora più scompiglio nel Pd ed in una coalizione di Centro/Sinistra che in realtà non esiste. Durissimo l’esponente reggino dei Dem: “Per mesi ho lavorato al mio programma di governo per cambiare la Calabria, coinvolgendo giovani, società civile, imprenditori, mondo universitario – ha scritto su Facebook – Adesso, però, ho dovuto prendere atto che non ci sono le condizioni per andare avanti e l’ho scritto ad Enrico Letta“, si legge nel post a cui il politico ha allegato il link della sua intervista concessa a L’Espresso in cui comunica le motivazioni di questa scelta. “Appare di continuo una volontà di mettere in discussione le decisioni prese da molto tempo dal partito democratico calabrese e dagli alleati di centrosinistra: ma continuando a perdere tempo si lascia terreno alla destra e a De Magistris – spiega Irto – Rinuncio quindi all’incarico e chiedo a Enrico Letta di trovare una soluzione per non continuare a svilire la dignità degli elettori e dei militanti del Pd in Calabria. Il Pd deve cambiare, non solo per poter mettersi in gioco alle elezioni, ma con una nuova generazione che c’è, anche se viene vissuta con fastidio da chi pensa solo a fare carriera: ma non possiamo ridurci ai feudi, dobbiamo essere una comunità aperta. Non possiamo solo pensare con chi ci alleiamo: il Pd deve dire cosa vuol fare, se vuol parlare agli elettori”, dice ancora. “La Calabria è allo stremo – prosegue l’ormai ex candidato reggino parlando dei problemi della sua terra – per gli atavici problemi strutturali e per l’ulteriore anno di pandemia, eppure sembra non importare a nessuno. A volte mi sembra di essere l’unico che cerca di dare una visione di futuro, a pensare sia indispensabile un quadro netto di progetti, chiarezza per attuarli. Non basta infatti vincere, bisogna governare, altrimenti torniamo alle sabbie mobili, che poi sono la storia anche di questa terra: la melma dove si impantanano le coalizioni senza identità”. E quindi va più nel dettaglio delle motivazioni: “Ho visto stallo e tatticismo. E ho anche visto che c’è un trasversalismo, in pezzi del centrosinistra calabrese, dovuto ad interessi comuni con pezzi del centrodestra. Ho steso un programma in questi mesi, l’ho condiviso con il vero motore della regione: studenti, imprenditori, terzo settore, professionisti. Sarebbe stato bello concentrarsi su questo. Ma nessuno vuol discutere di contenuti: solo di tattica, credendo di prendere un voto in più. E intendiamoci: allargare la coalizione è una cosa giusta e intelligente, ma non possiamo condannarci a muoverci con il bilancino. La Calabria ha bisogno di iniziare a correre verso il futuro, con un governo chiaro che provi a realizzare ciò che dice“, conclude. Strategia per compattare quel che resta del Centro/Sinistra o realmente Irto si defila?
Intanto, nel pomeriggio di ieri è intervenuto il segretario nazionale, Enrico Letta: “oggi la Calabria è un terra martoriata che ha un governatore che non la rappresenta come dovrebbe essere rappresentata. Noi abbiamo la volontà di dare alla Calabria un futuro che sia diverso da quello che le sta dando Spirlì. Lo faremo con un rinnovamento, anche dei gruppi dirigenti. Confermo fiducia in Nicola Irto”. “Comunque ne discuteremo nei prossimi giorni, giovedì Francesco Boccia sarà in Calabria per discutere e arrivare a una decisione, non si può andare oltre questa settimana“, precisa Letta.
Non pervenuto il Movimento 5 Stelle: sappiamo che la maggior parte dei parlamentari calabresi sono propensi a mantenere l’alleanza con il Pd così come a livello nazionale. Ma al di là di qualche sussulto della sottosegretaria Nesci, la quale a più riprese ha invocato l’uso delle primarie anche per stanare De Magistris, di fatto i grillini sono senza una strategia chiara e definita.
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