Malore Eriksen, il dottor Castellacci ammette: “carriera compromessa, ma Blind gioca con un defibrillatore”

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Il dottor Castellacci, medico della Nazionale Italiana di calcio, ha commentato quanto accaduto a Christian Eriksen: la carriera del calciatore è compromessa, ma c’è chi ha continuato ugualmente a giocare anche con un defibrillatore sottocutaneo

Enrico Castellacci, medico della Nazionale italiana campione del mondo nel 2006, è intervenuto nella trasmissione “Azzurro Italia” su Cusano Italia Tv (ch. 264 dtt), in merito alle condizioni di salute di Christian Eriksen, salvato per miracolo dai medici dopo il malore accusato in Danimarca-Finlandia.  “Queste situazioni purtroppo possono accadere perché alcuni tipi di patologie non sono rilevabili con i test d’idoneità che normalmente si fanno. – ha spiegato Castellacci I test d’idoneità in Italia sono all’avanguardia, mi ricordo quando ci fu il caso Puerta in Spagna El Globo scrisse: probabilmente in Italia non sarebbe morto. Questo fa capire la serietà con cui vengono fatti i test d’idoneità in Italia. Partendo da questo presupposto, con i test d’idoneità evidentemente questa patologia non poteva essere rivelata. Se potrà tornare a giocare? Se dobbiamo essere onesti, dobbiamo dire che la sua carriera potrebbe essere compromessa. Se è una patologia che per i protocolli può permettere di riprendere a giocare ben venga, sarei veramente felice, qualora ciò non dovesse succedere la riflessione che dobbiamo fare è che in pochi minuti è passato dalla morte alla vita e questo ci deve far comunque sorridere. Blind? Lui gioca con un defibrillatore sottocutaneo, qualora avesse un’aritmia partirebbe questo defibrillatore per rinstaurare il ritmo sinusale, evidentemente dove gioca hanno ritenuto che questo sia sufficiente a non far rischiare niente al giocatore. Mi auguro che il buonsenso e la ratio medica prevalga sempre”.

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