Movimento 5 Stelle nel panico, la leadership di Conte è in bilico: “sono volati stracci” e i dissidi con Grillo rischiano di provocare un esodo di parlamentari

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“Le condizioni per andare avanti al momento non ci sono, per Conte i paletti posti da Grillo sono infatti irricevibili”: è quanto si apprende da fonti parlamentari

Sono queste ore decisive per il futuro del Movimento 5 Stelle. Secondo quanto si apprende da diverse fonti parlamentari l’ex premier Giuseppe Conte starebbe meditando seriamente sul progetto messo in campo dopo le parole di ieri di Beppe Grillo. Il Garante dei 5 Stelle ha lasciato in mattinata l’Hotel Forum mentre l’ex presidente starebbe tenendo degli incontri riservati per capire il da farsi. Tra i gruppi parlamentari la fibrillazione è davvero altissima: “ma quindi è davvero finita, si ritira?”, “è game over?”, “e ora che succede?”, “ieri sono volati stracci”. Nelle chat pentastellate è panico totale. Il passo indietro di Giuseppe Conte potrebbe diventare un’ipotesi concreta dopo lo ‘show’ di Beppe Grillo alla Camera e rischia di creare un vero e proprio terremoto all’interno del partito. Conte, raccontano diverse fonti all’Adnkronos, “sarebbe amareggiato e deciso a lasciare, assolutamente determinato a tirare dritto. Le condizioni per andare avanti al momento non ci sono. Per l’ex premier le condizioni poste da Grillo sono infatti irricevibili. Così come considera inammissibile quanto avvenuto ieri”.

Si potrebbe profilare un Movimento 5 Stelle diviso, spaccato in due: da una parte i parlamentari rimasti fedeli al garante, dall’altra i ‘contiani’ pronti a seguire l’ex presidente del Consiglio qualora quest’ultimo dovesse dar vita a un suo nuovo partito. Già nei giorni scorsi, quando sulla stampa erano rimbalzate le indiscrezioni su una nuova forza politica di Conte, molti eletti si erano detti pronti a lasciare il Movimento 5 Stelle per imbarcarsi in una nuova avventura ‘contiana’. Tanto più che in una nuova creatura politica verrebbe meno il problema, non di poco conto, del vincolo dei due mandati. Intanto tra il garante e l’ex premier è calato il gelo. La telefonata tra i due, nella serata di ieri, non è stata risolutiva, come in molti speravano. E oggi Grillo ha lasciato la Capitale senza che ci fosse un incontro con Conte. Anche in ambienti vicini al fondatore del M5S c’è la consapevolezza che una rottura porterebbe a una emorragia di parlamentari. Già in molti, indipendentemente dalla leadership, erano a un passo dall’addio: circa venti eletti, prevalentemente deputati, sono convinti di non avere un futuro nel Movimento.  Intanto nel primo pomeriggio il ministro Stefano Patuanelli, la vicepresidente del Senato Paola Taverna e il capogruppo al Senato Ettore Licheri hanno raggiunto l’abitazione di Conte, nel cuore di Roma, cercando un confronto che è tutt’ora in corso. Se il muro tra Grillo e Conte non dovesse venire giù, nei gruppi parlamentari il rischio di un ‘liberi tutti’ diverrebbe praticamente una certezza.

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