Reggio Calabria, Minicuci sottolinea l’importanza di costruire e incentivare un rapporto di collaborazione con la comunità ebraica
Lo scorso 20 maggio, attraverso una mozione presentata dal consigliere metropolitano della Lega Antonino Minicuci, è stata approvata l’istituzione di una ‘Giornata di studio e ricerca’ sulla comunità ebraica, da tenersi ogni anno nel giorno 31 ottobre, data che nel 1541 vide la cacciata definitiva degli ebrei dall’Italia Meridionale. Minicuci sottolinea l’importanza di costruire e incentivare un rapporto di collaborazione con la comunità ebraica. “Le potenzialità di una simile sinergia, a livello socio-economico e di sviluppo del nostro territorio, sono enormi. Nel programma elettorale da candidato sindaco di Reggio Calabria, avevo inserito una sinergia con Israele, il paese con più startup procapite al mondo (una ogni 1.800 cittadini), di cui 350 attive nella cybertechnology. L’intenzione proposta era quella di creare una sede distaccata dell’Università di Enna ‘Kore’, ateneo che sta realizzando una collaborazione con Israele in tema di medicina innovativa. Reggio Calabria sarebbe stata così l’unica sede del Sud Italia, Sicilia esclusa. Una sinergia di questo tipo avrebbe dato un impulso fondamentale al nostro sistema universitario. Altre importanti idee progettuali di questo tipo possono riguardare le collaborazioni con l’Università Bar-Ilan di Tel Aviv, (la seconda più grande istituzione accademica israeliana, con oltre 26.800 studenti e un personale docente di 1350 unità) e le scuole che si occupano di sistemi di sicurezza, settore che vede Israele essere un’eccellenza a livello mondiale. Creare un ponte di relazioni con i nostri fratelli ebrei garantirebbe inoltre importanti ripercussioni sul settore del turismo, basti pensare alla Sinagoga di San Pasquale, o al primo testo della bibbia che in tutto il mondo è stato stampato proprio a Reggio Calabria. Si tratta di risorse di immenso valore storico-culturale, da incentivare con una serie di azioni concrete. Allo stesso tempo -sottolinea Minucuci- esiste la possibilità di coinvolgere nella Zes di Gioia Tauro startup innovative israeliane interessate a delocalizzare le loro attività valorizzando le risorse umane del territorio. Inoltre, in una politica di sviluppo della classe industriale e imprenditoriale reggina, un rapporto sinergico con la Business Community ebraica internazionale (particolarmente interessata ai territori dove è possibile far rinascere la cultura ebraica) potrebbe fungere da volano. Da non sottovalutare anche, in un’ottica di sinergia con la comunità ebraica, le potenzialità relative al settore dell’agricoltura. La crescita dell’agricoltura biologica è oramai esponenziale, i consumi evidenziano come fette sempre più crescenti di mercato vadano in questa direzione. Le vendite di alimenti con il marchio di certificazione di qualità Kosher sono in costante crescita, in un anno i consumi sono saliti del 10,2%. La Città Metropolitana di Reggio Calabria -conclude Minicuci- dispone di migliaia e migliaia di ettari che potrebbero essere riservati alla coltivazione di prodotti con il marchio Kosher, così da creare valore dal punto di vista economico e seguire la strada già tracciata dalle nazioni più all’avanguardia, in favore di un’alimentazione più sostenibile e salutare”.