Stoccate olimpiche al veleno, la Di Francisca attacca: “Errigo soffre le gare importanti! Cipressa non all’altezza, serve un altro allenatore”

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Parole al veleno quelle spese da Elisa Di Francisca nei confronti di Arianna Errigo e il ct Cipressa: grande polemica dopo il bronzo della squadra di fioretto a Tokyo

Neanche il tempo di festeggiare il bronzo della squadra di fioretto femminile che è subito scoppiata una forte polemica a tinte azzurre. Stoccate velenose, è proprio il caso di dirlo, quelle tirate dall’ex schermitrice azzurra Elisa Di Francisca a poche ore dalla medaglia olimpica delle ragazze della scherma. Il primo affondo è arrivato all’indirizzo di Arianna Errigo, sottotono nella sconfitta contro la Francia che è costata la finale per l’oro ed eliminata in singolare nel derby contro Alice Volpi (poi 4ª). “Forse l’ultimo assalto contro la Francia avrebbe dovuto farlo Alice Volpi. – ha dichiarato la Di Francisca, secondo quanto riporta Repubblica – Arianna Errigo è fortissima sia fisicamente sia tecnicamente, ma soffre le gare importanti, soprattutto le Olimpiadi. Lo abbiamo visto ai Giochi di Rio (eliminata al secondo turno, ndr) e pure a Tokyo: è un peccato perché le altre ragazze hanno tirato bene mentre Arianna, che dovrebbe essere la punta della squadra, è mancata nel momento decisivo“.

E se con la Errigo ci sono stati diversi screzi in passato che potrebbero “giustificare” tale attacco, la Di Francisca non risparmia nemmeno il ct Cipressanon è all’altezza, lo dicono i risultati. Serve una personalità più forte: a Londra con Stefano Cerioni alla guida, prendemmo 5 medaglie, tre delle quali d’oro. Non so se Stefano è disposto a tornare, ma ci vorrebbe lui“.

L’unica risposta arrivata fin qui è quella di Julio Velasco che ha dichiarato: “queste sono affermazioni disgustose. Il problema non è se ha ragione o meno, se quell’atleta ha problemi nei momenti decisivi oppure no. È disgustoso il momento, sono sbagliati i tempi: non si deve parlare così, gratuitamente, di un collega e di un allenatore. Sembra che adesso cercare di essere buoni sia un difetto. L’educazione si basa sul reprimere cose che fanno male agli altri o che non fanno bene alla comunità. Il risultato che tutto ciò non è bello né per la scherma né per lo sport. Possiamo criticare, certo, ma questo è un attacco frontale. Ed è anche poco gradevole mettere il dito nella piaga proprio nel momento in cui le tue ex compagne stanno soffrendo. Proprio tu, che sei stata atleta e che sai che cosa si prova in queste circostanze…“.

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