Museo del Mare a Reggio Calabria, Comune e architetti insieme per fare il punto: “sarà un centro delle culture del Mediterraneo. L’Acquario? Seguirà i lavori il dg che cura il Museo di Genova” [FOTO e VIDEO]

Conferenza Architetti e Comune sul Museo del Mare a Reggio Calabria (2)
StrettoWeb

Ha inizio oggi la tre giorni dedicata al Museo del Mare di Reggio Calabria: Comune e Architetti faranno il punto sulla mastodontica opera inserita nel PNRR del Governo

Sono passati ormai diversi mesi dall’annuncio del Sindaco Falcomatà: 53 milioni tra i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del Governo, per rilanciare l’economia post crisi pandemica, saranno utilizzati per la realizzazione del Museo del Mare di Zaha Hadid a Reggio Calabria. Un “pezzo” ulteriore del grande progetto che il compianto architetto aveva pensato oltre 10 anni fa e che comprende anche il Waterfront da poco ultimato e un centro polifunzionale. Il Museo del Mare, dunque, si farà. Si troverà nei pressi del Porto e rappresenterà un’opera mastodontica, visibile anche dallo Stretto, “riempita” a dovere da quei contenuti che la dovranno rendere unica.

Dagli annunci all’effettiva realizzazione dovrà però trascorrere quel tempo necessario a lavorare bene sull’opera. E’ per questo che l’Amministrazione Comunale – nella persona del Sindaco Falcomatà e dell’Assessore ai lavori pubblici e alle Grandi opere Giovanni Muraca, presenti al tavolo – in concerto con l’Architetto Filippo Innocenti dello studio Zaha Hadid Architects di Londra e l’Architetto Gianni Artuso dello Studio Artuso Architetti Associati, ha organizzato un workshop di tre giorni, una sorta di tavolo tecnico-politico per fare il punto della situazione su ciò che dovrà essere questa grande opera e su ciò che dovrà contenere al suo interno. L’esito del tavolo verrà poi presentato alla stampa mercoledì.

Alla conferenza stampa di questa mattina sono intervenuti i due Architetti ma anche il Sindaco Falcomatà, che hanno illustrato brevemente la situazione. “Il progetto già esiste, da anni, e ora va attualizzato – ha spiegato l’Architetto Gianni Artuso – La progettazione di un museo è qualcosa di veramente complesso. In questi tre giorni vorremmo mettere a punto una serie di percorsi da avviare per iniziare la fase di progettazione e per cominciare a esaminare alcuni aspetti che il progetto prevede, come l’Acquario, previsto all’interno del Museo. Ci affiancheremo della collaborazione del Direttore Generale del Museo di Genova e di altre personalità di realtà importanti. E’ una sfida impegnativa ma noi siamo ottimisti”.

Soddisfatto ed emozionato anche Filippo Innocenti, dello studio Zaha Hadid Architects di Londra: “stavo riguardando il progetto in questi giorni, è bellissimo. E’ un bilanciamento tra aspetti funzionali ed economici. Questo non sarà un Museo ma un centro delle culture del Mediterraneo. Vi sarà un’esposizione permanente e temporanea: la prima conterrà un prezioso tesoro da custodire, la seconda cambierà almeno tre volte l’anno. Poi l’Acquario, ulteriore caratteristica di attrazione, e l’auditorium specializzato che potrà ospitare non solo conferenze per le esposizioni ma anche musica, spettacoli, presentazioni commerciali. E infine bookshop, mediateche, caffetteria, ristorante che si affaccia sul Porto. Dovrà essere un’opera attraente e vitale, ma il compito degli architetti si fermerà a un certo punto. Da quello successivo servirà l’aiuto di tutta la città”.

Il Sindaco Falcomatà ha invece confermato l’imminente invio concreto dei fondi del finanziamento e ha risposto a coloro che hanno storto un po’ il naso in merito alla realizzazione dell’Acquario: “cosa dico agli animalisti? Non si può avere un approccio ideologico, le cose vanno affrontate nel concreto. L’idea dovrà essere discussa dal punto di vista ambientale e economico. Questa tre giorni ci sarà utile per convincerci del fatto che questa non sarà solo una grandissima opera dal punto di vista architettonico ma deve essere riempita di contenuti. Non possiamo permetterci di arrivare alla conclusione dei lavori e avere un involucro vuoto. E’ il preludio a una fase di concertazione con la città. I tempi? Vedremo, li diranno gli architetti. Per scaramanzia meglio non dare dei termini per via di eventuali imprevisti che noi non conosciamo per questa opera ma che abbiamo conosciuto per altre situazioni”.

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