Coronavirus, i dati ufficiali dell’Istituto Superiore di Sanità: mortalità e letalità dello 0,0% per gli under 40

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Coronavirus, i dati ufficiali dell’Istituto Superiore di Sanità evidenziano come gli under 40 non hanno alcun rischio di morire per questo virus

Nell’ultimo report pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) il 7 luglio, sono stati pubblicati i dati aggiornati su incidenza, letalità e mortalità del Coronavirus sulla popolazione italiana. Prendendo un campione di 4 milioni e 248 mila casi e 126.758 morti, la tabella mostra come questo virus sia innocuo per gli under 40, poco pericoloso per gli under 60 mentre diventa pericolosissimo per gli over 80 e ancora di più per gli over 90. I dati ufficiali dimostrano che il Coronavirus è quindi molto pericoloso ma soltanto per le persone fragili e non preoccupante per i giovani.

Il tasso di letalità (numero di morti in rapporto ai contagiati) supera il 20% per gli ottantenni e addirittura arriva al 28% per gli ultranovantenni, ma è dello 0,0% per tutti gli under 40 e rimane praticamente indifferente anche per i quarantenni (0,2%) e per i cinquantenni (0,6%).

Nonostante i giovani possono contagiarsi allo stesso modo degli anziani, la differenza è che non si ammalano ma rimangono asintomatici o paucisintomatici senza gravi conseguenze dal virus. In Italia tra i ventenni c’è il 12% dei positivi d’Italia, tra i trentenni c’è un altro 12% dei positivi d’Italia, gli under 19 contagiati sono il 15% d’Italia e i quarantenni sono addirittura il 16% dei positivi d’Italia. Sotto i 50 anni, quindi, abbiamo il 56% dei contagiati, ma soltanto l’1% dei morti complessivi. Al contrario, tra gli ultra 80enni abbiamo appena l’8% dei positivi di tutt’Italia ma il 60% dei morti.

Per quanto riguarda la vaccinazione in Italia è già immunizzato il 91% degli over 80, l’84% dei 70enni e il 65% dei 60enni e questo dovrebbe essere più che sufficiente per evitare morti e ricoveri, mentre la circolazione del virus tra i più giovani dovrebbe mantenere le curve epidemiologiche piatte. La variante Delta invece vanifica l’efficacia dei vaccini andando a colpire proprio gli anziani vaccinati.

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