Daniele Garozzo, la Sicilia alle Olimpiadi di Tokyo: “da bambino mi vestivo da Zorro, ora voglio ripetere l’oro di Rio”

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Daniele Garozzo porta la Sicilia alle Olimpiadi di Tokyo: lo schermidore sogna un nuovo oro olimpico dopo il successo di Rio 2016

Da piccolino, a Carnevale, amavo vestirmi da D’Artagnan o Zorro. Inoltre, mio fratello aveva già iniziato a praticare scherma, così, per curiosità, decisi di provare anche io. Mi avvicinai a questa disciplina e fu amore a prima vista“. È iniziata così la storia di Daniele Garozzo con la scherma, un amore a prima vista come lo definisce lui. Lo schermidore siciliano classe 1992 si appresta a vivere le Olimpiadi di Tokyo da campione italiano di fioretto, titolo vinto ai Campionati Assoluti Italiani a Cassino. Ai microfoni di ‘SuperNews’, Garozzo racconta: “è stata una bella gara quella dei Campionati Italiani Assoluti a Cassino. Mi ha reso felice, soprattutto perché il percorso fatto quest’anno è stato particolare: a causa del Covid, noi della scherma non gareggiavamo da più di un anno, quindi è stato importante tornare a fare una gara e disputarla nel migliore dei modi“.

Dopo l’oro a Rio 2016vincere una medaglia d’oro ad un’Olimpiade è una soddisfazione immensa, troppo difficile da descrivere a parole“, l’obiettivo di Daniele Garozzo è ripetersi e magari migliorare nella kermesse giapponese: “sto vivendo bene la preparazione, ormai giunta al termine. È stato un anno particolare, tutte le restrizioni non hanno reso facile allenarsi e abituarsi alla competizione. Noi schermidori abbiamo avuto uno stop più lungo di un anno. Normalmente, in un anno disputiamo circa 18 gare, e non disputarne neanche una è stato pesante. Fortunatamente, però, siamo riusciti ugualmente ad arrivare a Tokyo nella massima forma. L’obiettivo è ripetersi e fare ancora meglio di Rio, circostanza in cui la gara a squadre non andò poi così bene. Quello che mi sono prefissato per questa Olimpiade è dare il meglio di me e divertirmi, perché è un onore rappresentare l’Italia in una competizione così importante“.

La scherma a Tokyo parla siciliano: “siamo un bellissimo gruppo, formato da ragazzi in gamba che danno il proprio meglio ogni giorno per arrivare alle grandi occasioni nel migliore dei modi. Sì, sei di noi sono siciliani, e in parte si respira aria di casa, ‘in parte’ perché molti di noi, purtroppo, sono stati costretti a spostarsi per motivi sportivi, ma abbiamo portato la Sicilia con noi“.

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