La Rivolta di Reggio Calabria 51 anni dopo: omaggio floreale al monumento ai Moti e alla stele di Ciccio Franco [FOTO e INTERVISTA]

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    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
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La Rivolta di Reggio Calabria 51 anni dopo: poco fa al monumento ai Moti e alla stele dedicata a Ciccio Franco, leader dei Boia chi molla, sono stati deposti omaggi floreali e ricordate le vittime

51 anni fa, il 14 Luglio del 1970, iniziava a Reggio Calabria la protesta sfociata poi in una vera e propria sommossa popolare contro lo “scippo” del capoluogo, che proprio in quei giorni il Governo centrale assegnò alla città di Catanzaro. La Rivolta di Reggio è stata sicuramente la più grande e importante della storia dell’Italia repubblicana. Per ricordare quella giornata storica si è svolta una cerimonia al Monumento ai Moti e alla Stelle di Ciccio Franco con un omaggio floreale.  Giuseppe Agliano, esponente della destra reggina e più volte amministratore della città, ha affermato: “come avviene dal 2005, anno in cui l’amministrazione Scopelliti fece realizzare questo monumento, oggi, in occasione del 51° anniversario della Rivolta di Reggio, la destra reggina si raccoglie per tributare il doveroso omaggio al sen. Ciccio Franco. Al Leader dei Boia chi molla. A colui che più di altri seppe incarnare ed interpretare lo spirito di quei Moti e la rabbia di tutto un Popolo che protestava per il suo diritto al futuro. Insieme a Lui ricordiamo i Martiri di quella esaltante e, nel contempo, tragica pagina di storia della nostra città che alcuni vorrebbero cancellare e negare come valore collettivo: Bruno Labate, Angelo Campanella, Carmine Jaconis e i due poliziotti Vincenzo Curigliano e Antonio Bellotti. Oggi siamo qui, con un pensiero rivolto anche ad Antonio Franco che troppo presto ci ha lasciati- e ringrazio i familiari, i partiti, le associazioni, movimenti presenti e tutti gli intervenuti – non solo per una ricorrenza seppur importante, ma per ricordare e rinnovare l’esempio di Uomini come Ciccio Franco che, per difendere gli interessi di Reggio, non esitarono a mettersi contro il potere costituito e pagando di persona con il carcere, con i pestaggi e con l’ostracismo”.

“Di Uomini come i reggini sulle barricate – sottolinea– si è persa ormai qualunque traccia, altrimenti dopo anni di angherie, inefficienze, malgoverno, improvvisazione, spazzatura in ogni angolo, strade impraticabili, interi quartieri senza acqua, tributi salatissimi e servizi inesistenti, a cui ci costringe l’attuale amministrazione comunale – che quest’anno non ha fatto neanche il minimo richiesto saltando l’appuntamento con la deposizione della corona di fiori al Monumento alla Rivolta in memoria delle vittime – Ma noi siamo ancora fiduciosi, fiduciosi che Reggio ed i reggini si sveglino dall’oblio in cui sono stati relegati e con un moto d’orgoglio si riapproprino dei destini della comunità. Da parte nostra non possiamo che continuare a ricordare ai nostri concittadini che ci fu un tempo in cui un Popolo si ribellò alle angherie e decise di scendere nelle strade e nelle piazze a rivendicare i propri diritti ed un futuro più accettabile per i propri figli. Per questo continueremo a ricordare Labate, Campanella e Jaconis, per i quali non ci stancheremo di chiedere che gli vengano dedicati i luoghi in cui sono stati uccisi, così come continueremo a ricordare il sen. Ciccio Franco quale fulgido esempio di attaccamento alla città e appassionato interprete dei bisogni dei suoi cittadini. Lo faremo meglio il 16 novembre prossimo, data in cui ricorrono i 30 anni dalla sua scomparsa, con una iniziativa che ripercorra l’attività, l’azione e l’opera di questo illustre figlio di Reggio”, conclude.

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