Indice di gradimento dei Sindaci: crolla De Luca, in calo anche Falcomatà. Penultimo de Magistris [CLASSIFICA]

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I risultati della Governance Poll 2021 del Sole 24 Ore: Luca Zaia tra i governatori e Antonio Decaro tra i Sindaci si classificano in cima alla classifica di gradimento: a confronto le posizioni di De Luca (Messina) e Falcomatà (Reggio Calabria) rispetto ai colleghi delle altre città

Luca Zaia e Antonio Decaro si confermano anche nel 2021 gli amministratori locali dal più elevato indice di gradimento in Italia, rispettivamente con il 74% dei consensi per il presidente della Regione Veneto e con il 65% per il sindaco di Bari, nella rilevazione annuale realizzata da Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore pubblicata sul Sole 24 Ore di lunedì 5 luglio. Dietro di loro, però, dodici mesi dopo, il quadro dei leader più popolari risulta in forte movimento. E’ quanto emerge dalla nuova edizione della tradizionale indagine annuale “Governance Poll”, effettuata da Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore e pubblicata lunedì 5 luglio. Un sondaggio che coglie i trend degli amministratori locali 16 mesi dopo lo scoppio della pandemia, in una fase che oggi non è più dominata dai contagi e dalla crisi economica, ma dalle prospettive di ripresa di tutte le attività grazie al crescendo della campagna di vaccinazione.

Le difficoltà della vita amministrativa possono essere rapidamente fatali anche per gli outsider: lo dimostra la caduta libera – dal secondo al 22° posto in un solo anno – delle quotazioni del primo cittadino di MessinaCateno De Luca, che cala dell’8,8% (dal 65,3% al 56,5%). Molto più in basso il dirimpettaio dello Stretto Giuseppe Falcomatà, posizionato al 36° posto. Confermato alle elezioni amministrative ed al secondo mandato invece il sindaco di Reggio Calabria, il quale però ha visto un calo dell’indice di gradimento che passa dal 58,4% al 56,0 (-2,4%). Il termometro della popolarità dei sindaci evidenzia, nel confronto tra il 2021 e il giorno delle elezioni, due gruppi di situazioni critiche. Il primo è quello dei sindaci delle grandi città del Sud alle prese con conti in dissesto e paralisi amministrative: agli ultimi tre posti della graduatoria delle 105 città capoluogo ci sono infatti Salvo Pogliese (Catania, 30% dei consensi), Luigi De Magistris (Napoli, 35%) e Leoluca Orlando (Palermo, 39%). L’altro fronte traballante è, più in generale, quello delle metropoli: Dario Nardella (Firenze, 57%) e Virginio Merola (Bologna, 54,6%) continuano a cavarsela egregiamente, ma Beppe Sala (Milano) si ferma per la prima volta sotto al 50% occupando un opaco 81° posto (-2,7%), mentre i sindaci del Movimento 5 Stelle Virginia Raggi (Roma) e Chiara Appendino (Torino) coabitano alla casella numero 94 con il 43% di gradimento, con la Raggi che cala del 24,2% e l’Appendino dell’11,6%.

Per quanto riguarda la Calabria nello specifico, è Vincenzo Voce il primo sindaco calabrese nella speciale classifica sull’indice di gradimento dei sindaci. Il primo cittadino di Crotone è 13° con il 58,5% di consenso rispetto al 63,9 delle elezioni del 2020. Dopo Voce, al 36° posto si classifica Giuseppe Falcomatà, anche lui in calo, seppure di 2 punti percentuali, rispetto allo scorso anno: dal 58,4 al 56%. Al 57° posto si assesta Mario Occhiuto. Anche il sindaco di Cosenza, secondo i dati del sondaggio, perde sei punti percentuali in 12 mesi: dal 59 al 53%. Poco più in basso, al 64° posto, Maria Limardo, sindaco di Vibo Valentia con il 52,5% (-7% dal 2020). Il primo cittadino di Catanzaro è quello che perde maggiormente, secondo l’indice di gradimento del Sole: -14,4%. Sergio Abramo è al 70° con il 50%. Il sindaco di Napoli e candidato alla presidenza della Regione Calabria, Luigi de Magistris, è penultimo, 104°: perde il 31,9% dei consensi rispetto all’anno precedente, raccogliendo nel 2021 il 35%. Il logorio amministrativo – che, per esempio, ha colpito in pieno Federico Pizzarotti (Parma, 97° posto) allontanandolo dalle prime posizioni occupate qualche anno fa – non intacca il favore di Clemente Mastella (Benevento), che arriva alla fine del primo mandato da sindaco con un solido 59,5%.

“Governance Poll”, la classifica dei governatori: bene Musumeci, fuori classifica Spirlì

Tra i governatori si segnala lo scatto di Stefano Bonaccini (Emilia Romagna, PD) che, con una crescita del 6%, raggiunge quota 60% e scalza dal secondo posto Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia, Lega), il quale tra l’altro deve condividere il terzo gradino del podio con Vincenzo De Luca (Campania, PD) entrambi al 59%; nei top five, al quarto posto il governatore ligure Giovanni Toti (centrodestra) al 56% e al quinto posto Alberto Cirio (Piemonte, centrodestra) al 52,5%. Tra i sindaci emerge il secondo posto di Luigi Brugnaro (Venezia, centrodestra) al 62% segnando un balzo di +7,9%, seguito al terzo da Giorgio Gori (Bergamo, centrosinistra) ex aequo con Marco Fioravanti (Ascoli Piceno, centrodestra) entrambi al 61% ma con il Sindaco di Bergamo in crescita del 5,7%. Nel caso dei governatori, se il confronto si sposta dal risultato 2020 a quello del giorno di elezione spiccano le performance di Luca Zingaretti (Lazio) che guadagna +10 punti, di Nello Musumeci (Sicilia, +9,2) e dello stesso Bonaccini (+8,6). In ribasso, invece, le quotazioni di Donatella Tesei (Umbria), rispetto sia allo scorso anno sia al giorno delle elezioni. Non viene preso in considerazione il calabrese Nino Spirlì, in quanto la valutazione è stata fatta prendendo in considerazione i dati tra il 2020 e il 2021, mentre lui ha preso le redini della Regione solo a ottobre scorso, in seguito all’ improvvisa morte di Jole Santelli.

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