Tre ciclisti denunciano sospetti rumori metallici provenienti dalla bici di Tadej Pogacar: insinuazioni contro altri 3 team, compresa la Bahrain già controllata dalla Gendarmeria francese
Dubbi, sospetti, insinuazioni su presunte irregolarità che macchierebbero, ancora una volta, lo spettacolo del grande ciclismo internazionale. Domenica si chiude un Tour de France dominato da Tadej Pogacar praticamente dalla prima settimana, ma proprio quando ormai sembrava non ci fossero più sorprese, il nome dello sloveno finisce sotto i riflettori per motivi differenti dai risultati su strada. Secondo il quotidiano svizzero “Le Temps”, 3 corridori avrebbero denunciato alcuni rumori metallici strani provenienti dalla ruota posteriore di Pogacar e non solo, nel mirino anche altri 3 team (oltre la UAE) tra i quali figurerebbe anche la Bahrain Victorious già controllata dalla Gendarmeria.
“È un rumore metallico, come una catena mal regolata. Non si tratta più di un motore nelle bielle o di un sistema elettromagnetico nei cerchioni, ma di un dispositivo nascosto nel mozzo. Potenza attraverso i freni. L’inerzia è memorizzata come in F1“, spiega al quotidiano elvetico uno dei 3 ciclisti rimasti anonimi. Sospetti di doping tecnologico e non solo. Sotto la lente d’ingrandimento delle autorità anche alcune lattine che diversi ciclisti ricevono nelle fasi conclusive delle tappe: “chi l’ha fatto ci ha detto che non sapeva cosa stava bevendo“, spiegano. Sospetti sui già famosi chetoni (bruciano i grassi per produrre energia) e gli idrogel di Maurten (permettono una maggiore conduzione degli zuccheri).