Regno Unito, lo “schiaffo” a varianti e paura: via mascherine e distanziamento. E gli stadi saranno già pieni dal 19 luglio

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Il “modello inglese” è ancora avanti rispetto al resto d’Europa: dal 19 luglio via ad ogni tipo di restrizione tutt’ora in vigore

Il cosiddetto “modello inglese” si dimostra nuovamente all’avanguardia nella lotta al Coronavirus. Dopo essere stato uno dei primi paesi in Europa per rapidità, efficienza, strategia e coraggio nella campagna vaccinale, adesso il Regno Unito si dimostra anche il precursore nella battaglia contro l’ansia e il terrorismo delle varianti. Dal 19 luglio, infatti, verranno abolite tutte le restrizioni tutt’ora in vigore. Il premier Boris Johnson è stato chiaro: chi vuole può proteggersi dal virus, ma sarà una scelta personale. “La pandemia non è finita e i casi continueranno ad aumentare nelle prossime settimane. Ma iniziamo a imparare a convivere con questo virus: dobbiamo tutti continuare a gestire con attenzione i rischi ed esercitare giudizio nelle nostra vite”, ha detto.

E dunque via le mascherine anche al chiuso, per cui non ci sarà alcun obbligo, via il distanziamento e turismo riaperto a tutti quei cittadini dei paesi della della cosiddetta ‘lista ambra’ – tra cui l’Italia – senza obbligo di quarantena, ma anche stadi aperti con capienza al 100%. La linea è chiara: col Covid bisogna conviverci come si fa con l’influenza. E non a parole, ma coi fatti. Questa decisione, infatti, arriva nonostante gli oltre 25 mila casi degli ultimi giorni (ma su oltre 1 milione e 200 mila tamponi), destinati a salire ancora a causa della variante Delta ormai predominante sul territorio. Casi in aumento a cui non seguono però preoccupazioni sul fronte ospedalizzati e morti, vista anche l’altissima percentuale di vaccinati: l’86% dei britannici con più di 18 anni ha già ricevuto la prima dose, mentre il 64% ha completato tutto il ciclo vaccinale.

Scelta all’avanguardia e coraggiosa rispetto al resto d’Europa, dunque. E così come i vaccini non è da escludere che nei prossimi mesi tanti altri paesi ora più “tranquilli” imitino il “modello” inglese. Uno “schiaffo” alle varianti e alla paura, mentre in Italia c’è ancora chi ha il coraggio di gridare all’ansia, al terrore, alle zone rosse e al lockdown.

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