Richard Carapaz vince l’oro nel ciclismo alle Olimpiadi di Tokyo: completano il podio van Aert e Pogacar. Niente da fare per l’Italia di Nibali e Caruso. In grande forma Bettiol, fermato però dai crampi
Ieri si è accesa finalmente la Fiamma Olimpica, con un anno di ritardo a causa della pandemia di Covid: le Olimpiadi di Tokyo sono finalmente iniziate! Nella tarda notte italiana è iniziata la gara di ciclismo che ha visto protagonisti gli azzurri capitanati dal duo siciliano formato da Vincenzo Nibali e Damiano Caruso. Percorso durissimo quello delle Olimpiadi con 4865 metri di dislivello suddivisi in 234 chilometri con partenza dal Musashinonomori Park ed arrivo al Fuji International Speedway, in mezzo 5 GPM davvero duri. Dopo un inizio pianeggiante si sale sul Doushi Road (4.3 km al 6.1% di pendenza media). Dopo un tratto in falsopiano si passa alla salita del Kagosaka Pass (2.2 km al 4.6%). Si scende verso Gotemba per poi prepararsi a scalare il mitico Monte Fuji (15 km al 6% con picchi oltre il 10%). A 30 km dall’arrivo arriva l’insidioso Mikuni Pass (6.5 km al 10.6% di pendenza con massacranti punte al 22%). Per concludere un giro finale, nuovamente, sul Kagosa per poi andare in discesa verso un breve tratto in falsopiano che porta al traguardo.
Tappa caratterizzata dalla fuga di Juraj Sagan (Slovacchia), Nic Dlamini (Sud Africa), Michael Kukrle (Repubbica Ceca), Polychronis Tzortzakis (Grecia) e Orluis Aular (Venezuela) fin dalle fasi iniziali. Italia nascosta per buona parte della corsa, ma che si fa vedere sul Fuji con un’azione di Ciccone. Da segnalare la caduta e il successivo ritiro, dopo alcuni km, di Geraint Thomas, davvero sfortunato. Ci prova successivamente anche Caruso che con uno scatto si porta dietro Kelderman e Vansevenant, ma il terzetto viene sverniciato da Evenepoel. A 37 km dall’arrivo dà una fiammata Pogacar, fra chi prova a tenerne il passo c’è l’azzurro Alberto Bettiol in grande forma e van Aert che si stacca leggermente, ma poi ritorna in un gruppetto di 11 ciclisti che comprende anche Pogacar.
Scatti e controscatti in testa con McNulty e Carapaz che staccano gli inseguitori. Alberto Bettiol alza, purtroppo, bandiera bianca per crampi: davvero un peccato. A 5.8 km la stoccata di Carapaz che stacca McNulty e prende il comando della corsa andando a vincere la medaglia d’oro nella prova su strada di ciclismo in solitaria. Dietro di lui van Aert e Pogacar completano il podio. Niente da fare per l’Italia che, pur non partendo da favorita, si è messa in mostra in alcuni tratti della gara. Vincenzo Nibali, in quella che quasi sicuramente è la sua ultima Olimpiade, chiude senza medaglia: brucia ancor di più la caduta di Rio che lo ha privato di un meritato trionfo.