Tante le dicerie sulla vittoria di Jacobs nei 100 m alle Olimpiadi di Tokyo: il CT dell’atletica, Antonio La Torre, rivendica il successo con del sano orgoglio italiano
La vittoria di Marcell Jacobs nei 100 metri alle Olimpiadi di Tokyo ha lasciato l’amaro in bocca a diverse nazioni. Amaro che si è poi trasformato in sospetti e veleni che hanno tentato di sminuire e sporcare l’impresa dello sprinter italiano. Alcuni giornali USA e britannici hanno parlato di una prestazione strana e improvvisa, arrivata giusto in tempo per il record, facendo un riferimento velato al doping. Il CT dell’atletica azzurra, Antonio La Torre, ha respinto le accuse difendendo il successo del suo atleta: “lo voglio ribadire una volta per tutte: non sta scritto da nessuna parte che il vincitore dei 100 metri delle Olimpiadi debba essere per forza americano o inglese. Basta con certe storie. Vi ricordo che ai Mondiali di Parigi 2003 vinse Collins, uno che veniva da quattro sassi in mezzo all’oceano, St. Kitts and Nevis. Agli americani potrei citare Coleman (squalificato per doping ndr), ma le risse da bar non mi piacciono”.