Alla scoperta del nuovo giocatore della Reggina, il giovane difensore argentino Bruno Amione
Quando il suo futuro compagno sbarcava in Italia, arrivando nella calda Napoli, lui aveva appena 6 anni. Era ancora bambino, era un sognatore col pallone ai piedi. Dopo 15 anni, però, quel sogno si è trasformato in realtà: Bruno Amione è diventato un calciatore ed è riuscito a prendere il treno giusto, quello per l’Europa. Arrivato lo scorso anno a Verona dalla sua Argentina, a Reggio Calabria incontrerà German Denis, che gli farà da chioccia anche per rinsaldare il rapporto tra connazionali.
Manca ancora l’ufficialità, ma il giovane difensore si può definire un nuovo giocatore amaranto, uno di quei rinforzi under annunciati da Aglietti per dar manforte alla retroguardia e ringiovanire la rosa. E’ nato a Calchaquí (Santa Fe) il 3 gennaio 2002, passando dal fiume Salado al mare di Reggio Calabria, con una fermata all’Adige. Comincia da attaccante e poi viene arretrato: Cordoba, agli inizi, e poi Belgrano, in cui conosce il calcio dei grandi. Otto presenze con la prima squadra e gli occhi attenti delle selezioni under della nazionale argentina con cui riesce anche a farsi vedere e ad andare a segno. E’ così che viene inserito dal The Guardian nella Next-Gen 2019 (la lista dei migliori giovani talenti del futuro), è così che l’Europa coglie il segnale, è così che cadono gli occhi dell’Hellas Verona. Il club scaligero lo preleva e se lo tiene stretto, facendogli firmare un contratto di 5 anni. Il primo anno, per Amione, è quello di scoperta del nuovo continente, del nuovo calcio, del nuovo campionato. Nessuna presenza in prima squadra, ma c’è la Primavera. E ora la prima grande esperienza coi grandi in Italia: la Reggina.
Caratteristiche tecniche
Bruno Amione è il classico difensore argentino. Chi lo ha visto giocare lo racconta come il tipico giocatore tutto “garra”: ruvido all’occorrenza, elegante quando c’è da tirare fuori lo smoking, per questo in patria lo paragonavano al suo connazionale Walter Samuel. Può ricoprire tutti i ruoli della difesa, dal centrale al terzino, ma in questo caso è necessario capire l’utilizzo che ne vorrebbe fare Aglietti. Il tecnico infatti predilige esterni bassi solo di spinta e gamba, come si è potuto vedere da queste prime gare e come si può vedere dalle caratteristiche degli stessi.