Il vero motivo della mancata raccolta dei rifiuti dalle strade a Reggio Calabria

StrettoWeb

I cittadini di Reggio Calabria, i turisti e persino i cani si chiedono perché, praticamente ovunque, la città sia costellata di rifiuti

Di Kirieleyson. Da anni i cittadini di Reggio Calabria, i turisti e persino i cani si chiedono perché, praticamente ovunque, la città sia costellata di rifiuti. Mancanza di fondi, incompetenza, strafottenza di coloro che sono preposti alla nettezza urbana?

Nulla di tutto ciò. Finalmente si conosce la verità. E va oltre ogni aspettativa.

Abbiamo approfittato della presenza in città del prof. Bernard Josef Von Kaiserslautern (la madre era messinese di nascita), venuto appositamente da Dusseldorf, nella cui università insegna “Esegesi delle RSU”, per approfondire il fenomeno “rifiuti a Reggio Calabria”, che ormai ha varcato i confini nazionali.

Allo scopo abbiamo effettuato un sopralluogo fotografico tra le ore 12.00 e le 14.30 del 26 Agosto, che abbiamo utilizzato come schema per l’intervista che l’illustre ospite ha concesso in esclusiva a StrettoWeb.

Ciò che nel famoso scienziato abbiamo notato è stata, in primo luogo, la grande competenza sull’argomento (che non abbiamo di certo scoperto noi), unita poi alla squisita disponibilità nel rispondere a tutte le nostre domande.

 Ma ancor più significative si sono rivelate le conclusioni cui Egli è giunto.

Conclusioni che, per onestà intellettuale, dovrebbero far rivedere tutti gli atteggiamenti di sconcerto e di condanna finora da troppa gente sostenuti nei confronti di chi ha la responsabilità della raccolta dei rifiuti nella nostra città; atteggiamenti che si sono rivelati, grazie all’esimio Prof. Von Kaiserslautern, assolutamente ingiustificati e per i quali, chi finora ha saputo solo protestare, farebbe bene a chiedere ammenda.

In estrema sintesi il professore ha spiegato che, in fin dei conti, piuttosto che piangerci addosso e criticare, come certi media prezzolati fanno in continuazione, dovremmo invece essere fieri di avere cumuli di spazzatura intorno a noi. Vediamo il perché direttamente dalle parole del Professore.

Professore, cosa ne pensa della situazione rifiuti a Reggio Calabria?

“Prima di tutto la ringrazio per avermi fatto questa domanda. Dico francamente che sono arrivato in città prevenuto, ma ho dovuto ricredermi. Credo che, in materia di rifiuti, Reggio Calabria potrebbe dare una lezione a tante altre realtà metropolitane e, mi lasci aggiungere, tante città tedesche dovrebbero prendere esempio da questa città e adottarne il modello”.

Professore, vediamo di fare degli esempi concreti, facendo riferimento al nostro sopralluogo di oggi ed alle foto scattate. Cominciamo con via Gebbione.

“Le foto di via Gebbione ci mostrano un ben riuscito esempio di protezione antinfortunistica stradale. Ottima mi sembra l’idea di corredare bilateralmente la strada di rifiuti (foto Gebbione 1), in modo da attutire eventuali sbandamenti accidentali di qualche motociclista poco attento. Meno efficace il posizionamento dei rifiuti su un solo lato della via (foto Gebbione 2), ma comunque l’esempio rimane un gesto encomiabile. Significativo inoltre il posizionamento di rifiuti a copertura dello spigolo di una casa (foto Gebbione 3)”.

SW, cosa ne pensa dei rifiuti presenti nello svincolo di San Gregorio?

“Per la verità ritengo che il posizionamento sul lato destro, ancorché giustamente pensato anch’esso per finalità antinfortunistiche, sarebbe risultato migliore se fosse stato effettuato sull’altro lato della strada, contro cui, per la forza centrifuga, potrebbe essere proiettato un mezzo in caso di incidente (foto San Gregorio)”.

Professore, passiamo adesso ad analizzare la situazione visionata in via Lia Prolungamento.

“Via Lia. La foto 1 mostra un tentativo di protezione antinfortunistica che, ancorché encomiabile, avrebbe dovuto essere ben più consistente, in considerazione della larghezza della strada; diciamo almeno il doppio in altezza e qualche metro ancora verso il centro della strada. Sull’altro reperto (foto via Lia 2), preferisco non esprimermi in quanto, trattandosi di un allestimento di chiara valenza artistica, non vorrei addentrami, essendo un tecnico, in un campo in cui non ritengo di avere competenza”.

Professore, spostiamoci adesso alla strada che conduce alla facoltà di Agraria.

“I cumuli di spazzatura raffigurati in entrambe le immagini direi che abbiano una finalità ben precisa, del tipo “guardate cosa andate incontro o Voi che percorrete questa strada”. Mi sembra un eccellente avvertimento per quegli studenti che pensano che frequentare l’Università sia una cosa semplice. Rappresenta un bel segnale che tende a scoraggiare i meno dotati. In sintesi, l’dea di non rimuovere quei rifiuti è qualcosa che contribuisce alla selezione degli iscritti all’Ateneo e quindi all’immagine della città che lo ospita”.

Professore, spostiamoci ora su un fronte caldo, quello politico. Analizziamo infatti la situazione relativa alla salita che porta all’ingresso principale del Consiglio Regionale.

“Guardi, le dico subito che sono rimasto veramente impressionato nel verificare la presenza di rifiuti sulla strada di accesso ad un edificio di tale rilevanza, quale è il Consiglio della Regione. Si tratta di un’idea fantastica, direi unica nel contesto delle realtà regionali. Un’idea che mi auguro possa essere esportata nei lander della Germania. Ecco perché l’idea mi piace: celebra il connubio potere e spazzatura, con una elevata valenza pedagogica”.

Professore, eccoci adesso al ns. ultimo reportage fotografico, quello sul Cimitero di Modena. Coma la vede Lei?

“Oggi ho potuto verificare che, da qualsivoglia parte si cerchi di entrare (ma, Nota bene: anche di uscire) nel Cimitero di Modena, vi sono ovunque cumuli di spazzatura. Sono rimasto strabiliato. Non mi sarei mai aspettato di vedere qualcosa del genere in Europa. Ma ciò che ho visto mi ha fatto capire, una volta per tutte, che chi Vi governa ha veramente a cuore la vita e la salute mentale dei cittadini”.

Si spieghi meglio

R. “Alcuni pensano che i morti, di notte, possano uscire dai cimiteri per spaventare, o anche solo infastidire, i vivi. Orbene, se ciò fosse vero (e non è detto che non lo sia) e se qualcuno degli ospiti del Cimitero di Modena, (di notte ma anche di giorno), decidesse di uscirne per qualsivoglia finalità, troverebbe ad accoglierlo un bel cumulo di rifiuti e, con ogni probabilità, desisterebbe dal suo intento”.

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