Covid in Sicilia, Musumeci: “zona gialla? Effetto dei comportamenti, ci sono matrimoni con 300 invitati senza mascherina”

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Il governatore siciliano ha fatto il punto anche sui vaccini e parlato dell’ordinanza che prevedeva il green pass per gli uffici pubblici

E’ solo questione di tempo il passaggio della Sicilia in zona gialla e per il presidente Nello Musumeci “non è una maledizione, è soltanto l’effetto di un comportamento”. Il governatore scarica dunque sui cittadini la responsabilità dell’aumento dei casi di Coronavirus nell’Isola, che si prepara a vivere questi ultimi giorni d’estate per rituffarsi nuovamente nel mare delle restrizioni. “Abbiamo registrato una crescita negli ultimi mesi dovuta essenzialmente da un lato alla diffusione della variante Delta e dall’altro al venire meno del sentimento di paura che aveva caratterizzato la prima fase della pandemia – afferma Musumeci, intervistato dal Corriere della Sera – . C’è chi rispetta le regole e chi invece ritiene di potere partecipare a un matrimonio con 300 invitati senza che uno solo abbia una mascherina”.

A pesare sulla situazione epidemiologica anche il turismo: “in questi ultimi due mesi abbiamo avuto due milioni di turisti che inevitabilmente contribuiscono alla promiscuità. Detto questo, noi abbiamo ripristinato il controllo di accesso negli scali aeroportuali, almeno per i passeggeri provenienti da quei Paesi dove era scattato l’allarme da parte del nostro ministero della Salute”. Musumeci affronta poi il tema dei vaccini, riconoscendo il fatto che la Sicilia sia una delle Regioni in cui la campagna vaccinale fa registrare una delle percentuali più basse di cittadini che hanno completato il ciclo: “sono successi i cinque decessi che certa stampa ha messo in correlazione con AstraZeneca e che hanno dato fiato ai no vax, molto più attivi di chi è propenso al vaccino. Nonostante tutto abbiamo superato i tre milioni di cittadini vaccinati con la prima dose”.

Infine, sull’ordinanza che prevedeva il green pass per gli uffici pubblici che ha sollevato critiche non solo dal Garante della Privacy ma anche da Lega e Fratelli d’Italia, e su cui è stato fatto un passo indietro, Musumeci ha commentato: “ognuno ha il diritto di criticare, io ritengo che la politica debba stare tre passi lontani da questo tema, guai a doverlo ideologizzare. Nessuno ha la ricetta. Se il capo dello Stato dice che vaccinarsi è un dovere civico, io istituzione ho il dovere di promuoverne l’esigenza”.

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