Regionali Calabria: il punto a due mesi dalle elezioni. Rientra la polemica di Fratelli d’Italia, solita lite nel Pd, tra le 7 e le 9 liste a sostegno del sindaco di Napoli
A meno di due mesi dalla data delle elezioni (si voterà il 3 e 4 ottobre) e a meno di un mese della presentazione delle liste, il quadro delle regionali calabresi si fa più chiaro con un’incognita importante. Nel Centro/Destra la situazione sembra molto più fluida rispetto alle scorse settimane con il “malcontento” di Fratelli d’Italia che ormai sembra rientrato e con Occhiuto che è partito pancia a terra nella campagna elettorale. La coalizione sarà formata da 7-8 liste: in sostanza i partiti tradizionali (Forza Italia, Lega Fratelli d’Italia e Udc) più Coraggio Italia e qualche civica. E’ evidente il vantaggio del capogruppo alla camera degli azzurri alla luce del risultato di gennaio 2020 e dell’eredità di Jole Santelli, oltre allo scenario politico nazionale che vede i partiti del Centro/Destra intorno al 50% dei consensi.
Nel Centro/Sinistra e nel M5S invece vige la confusione più totale. Amalia Bruni, stimata scienziata di fama mondiale, si trova di fronte una situazione difficile tra le guerre intestine del Partito Democratico, i paletti dell’alleato Carlo Tansi (passato dall’essere candidato presidente, alleato di De Magistris ed ora di Bruni), ed un mondo della sinistra calabrese in enorme fibrillazione. Enrico Letta, nella sua visita in Calabria, non è riuscito a trovare una quadra tra le varie anime ed adesso la situazione rischia di precipitare (vedi la posizione di Oliverio). Anche Amalia Bruni dovrebbe comunque riuscire a racimolare circa 8 liste complessive.
La coalizione civica di Luigi De Magistris, sindaco di Napoli da 10 anni, è ben organizzata e compatta anche grazie al lavoro certosino del coordinatore della coalizione, il sindaco di Cinquefrondi, Michele Conia. La rottura con Carlo Tansi sembra aver ringalluzzito De Magistris e compagni, con il candidato presidente che ormai da mesi sta girando in lungo e largo la Calabria. Saranno 7 le liste a sostegno ma il numero potrebbe anche crescere (9).
Ed eccoci arrivati a Mario Oliverio, già presidente della regione del Pd. Di qualche ora fa la notizia che i comitati per “Oliverio presidente” hanno chiesto all’esponente Dem di scendere in campo in prima persona. “Alla luce della ormai stabilita data delle elezioni regionali il Coordinamento regionale dei Comitati Oliverio Presidente si è riunito per valutare le iniziative da assumere in vista della scadenza elettorale. Le molteplici e crescenti sollecitazioni provenienti da tutta la regione da personalità variamente collocate nella società calabrese, rappresentative delle comunità locali, del mondo del lavoro, delle professioni e delle imprese nei confronti di Mario Oliverio a proporre la sua candidatura a presidente della Regione è stata salutata positivamente e con soddisfazione”. È quanto c’è scritto in una nota del Coordinamento regionale a sostegno di Mario Oliverio. “Il Coordinamento ha deciso – prosegue la nota- di chiedere a Oliverio di rompere ogni indugio e lo ha invitato a scendere in campo in prima persona per non deludere le aspettative diffuse e consentire così ad una larga parte di calabresi di potersi ritrovare intorno ad un progetto di governo riformatore capace realmente di affrontare i problemi della nostra regione anche riprendendo, per molti aspetti, il lavoro impostato ed avviato in precedenza. Di fronte alla grave deriva involutiva a cui è stato spinto il Pd ad opera di una lunga gestione commissariale che ne ha svuotato la vita democratica producendo risultati disastrosi, è necessario dare vita ad un movimento politico programmatico con l’obiettivo di non disperdere ma anzi di rilanciare il grande patrimonio di idee, di valori, di progettualità della sinistra e delle forze progressiste”. Una posizione che potrebbe ulteriormente ribaltare lo scenario.