Federica Pellegrini chiude 6ª con la staffetta mista e saluta le Olimpiadi. La Divina pensa al futuro: la Isl fino a novembre, poi un ruolo nel Cio e la suggestione politica
L’argento di Atene 2004, l’oro di Pechino 2008, 5ª a Londra nel 2012, 4ª a Rio e 7ª a Tokyo. Si chiude così la straordinaria avventura olimpica di Federica Pellegrini alle Olimpiadi nell’individuale, l’ultima gara nella mattinata italiana nuotata insieme alle ragazze della staffetta ha portato in dote un 6° posto. Questa volta è finita davvero, quantomeno con i Giochi. La Divina resterà in acqua fino a novembre, poi appenderà il costume al chiodo.
“Ci siamo? Devo dire che è stata una settimana lunga, piena di emozioni, la staffetta mista donne è bella, abbiamo peggiorato rispetto a ieri ma nelle staffette bisogna essere in linea tutte quante e l’abbiamo visto che non basta. Lo abbiamo visto nella mista mista, dove abbiamo azzeccato tutta la gara tutti e quattro al centesimo, ma siamo rimasti giù dal podio per tre decimi. Sono le Olimpiadi, quindi penso in generale che le staffette femminili possano crescere. – spiega Federica Pellegrini al termine della gara – Come mi sento? Magari sono ancora in gioco e devo metabolizzare tutto a bocce ferme. Però sono molto contenta della decisione che ho preso, sentivo che era il momento giusto e sono serena di quello che mi aspetta dopo. Anzi non vedo l’ora che inizi il dopo, sono serena sicuramente arriverà la malinconia. Ci sta. Rimarrò in acqua si spera fino a novembre con la Isl, sono gare diverse, è logico ma il contatto con l’acqua ci sarà ancora per qualche mese. Quando finiranno i Giochi sarò serena. Grazie mille per questi anni incredibili, un’altalena di emozioni, alti e bassi, anche molto sofferenti. Per chi volesse ci vediamo a Napoli, ma in qualche modo resteremo in contatto“.
E adesso… quale futuro per Federica? Le compagne le suggeriscono ironicamente di fare “l’insegnante di zumba“, ma per una campionessa del suo calibro potrebbero aprirsi porte importanti: ha già una candidatura come membro del Cio, ma chissà che la politica italiana non possa aver bisogno di un’atleta come lei nel ramo sportivo. “A parte questa candidatura come membro Cio, per la quale non ho ancora fatto niente, stiamo a vedere nei prossimi giorni… non ci ho ancora pensato. Non mi è stato proposto niente. Mi piacerebbe rimanere nello sport in generale – ha chiarito la Pellegrini, che ha commentato la possibilità di un ruolo nella Nazionale – Non mi riferisco a me in prima persona, ma penso che una figura femminile all’interno dello staff di questa Nazionale… un po’ di riferimento per tutte le ragazze ci debba essere. Ma professionale, dico, non sto parlando di me. Per aiutare le ragazze nei momenti più di difficoltà e di stress, ci deve essere. Per il momento non è così, ma secondo me ci si può adoperare per questo. Credo sia fondamentale per le ragazze che stanno crescendo adesso. Ci sono dei meccanismi che ti portano ad affrontare una Olimpiade che non tutti… per età o carattere non hanno la capacità di affrontare (riferimento a Benedetta Pilato, ndr). Non nasci imparato, insomma. Perciò una figura professionale serve, non una messa a caso, una che ha studiato per quello. Io l’ho sempre avuta, perché l’ho sempre ricercata io in prima persona. Lo sport in generale sta diventando l’esaltazione di ogni minimo particolare e questo è l’unico sul quale non abbiamo mai lavorato. Potrebbe essere una figura fondamentale. Mi riferisco alle donne perché è il settore ora un po’ più in sofferenza, ma il discorso è generale“.
Più difficile un ruolo politico, ma mai dire mai: “sottosegretario allo Sport mi sembra un po’ too much. No, io ragazzi… ho ancora il costume addosso, non so da che parte del mondo sono, se ho il fuso italiano, di Tokyo. Non so niente. Non lo so, non è che ti inventi niente. Arriveranno le proposte e io mi sentirò o meno di accettarle. Io non sono molto diplomatica. Sarei perfetta nel senso di essere la prima politica vera non diplomatica… Mah, mi sorprenderei di me stessa se riuscissi a diventarlo“, ha concluso.