Vanessa Ferrari vince la medaglia d’argento nella ginnastica alle Olimpiadi di Tokyo: l’azzurra si mette alle spalle il grave infortunio del 2017 e regala una medaglia che all’Italia mancava dal 1928
L’Italia non smette di regalare emozioni forti alle Olimpiadi di Tokyo. Oggi era il giorno di Vanessa Ferrari, ginnasta che, come Tamberi, aveva un conto aperto con il destino. In pedana a 30 anni, età che per la disciplina rischia di essere uno spartiacque fra ciò che è stato e ciò che forse più non sarà. Ben 5 infortuni e rispettivi interventi in carriera, il più grave nel 2017 (tendine d’Achille) con 503 giorni passati lontano dalla pedana. Oggi il cerchio si è chiuso. Medaglia d’argento nel corpo libero femminile storica che all’Italia mancava dalle Olimpiadi di Amsterdam 1928, praticamente un’altra epoca del mondo, dello sport e della ginnastica.
L’esercizio di Vanessa è una gioia per gli occhi e per il cuore. Sulle note di “Con te partirò“, la ginnasta azzurra si muove leggiadra e precisa, con rotazioni perfette, completate con grande sicurezza. Silvas piantato, Tempo Tsukahara perfetto, poi doppio giro impugnato e Strug. Il tutto eseguito con una grande forza espressiva. Una coreografia perfetta e molto emozionante premiata con un punteggio di 14.200, 5.9 il coefficiente di difficoltà. L’azzurra finisce alle spalle dell’americana Carey premiata per un maggior coefficiente di difficoltà (14.366). Bronzo a pari merito per la russa Melnikova e la giapponese Murakami con 14.166.