Covid, Malan (FDI): “obbligo Green pass quasi peggio dell’obbligo vaccinale”

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Malan (FDI): “obbligo Green pass quasi peggio dell’obbligo vaccinale. Poliziotta alla manifestazione no Green pass? Non condivido la sua affermazione sul fatto che siamo in uno Stato dispotico, ma per evitare di diventarlo bisogna poter essere liberi di dirlo”

Lucio Malan, senatore di Fratelli d’Italia, è intervenuto nella trasmissione “Res Publica” condotta dal direttore Gianluca Fabi su Cusano Italia Tv.

Sull’estensione dell’obbligo di Green pass. “E’ quasi peggiore del vaccino obbligatorio questa norma sul Green pass, perché ti dice che puoi anche non vaccinarti, ma in quel caso non puoi lavorare, non puoi andare al cinema, non puoi andare a prendere tuo figlio all’asilo nido entrando –ha affermato Malan-. C’è l’alternativa del tampone, ma qui da noi costa molto di più rispetto ad altri Paesi come la Germania. Il fatto che siamo l’unico Paese ad avere un obbligo di questo genere, nonostante abbiamo nell’art.1 della Costituzione il lavoro, è una cosa paradossale. Abbiamo chiesto in tutti i modi i tamponi gratuiti, ma il governo ha deciso che bisogna creare dei disagi anche fisici per indurre le persone a vaccinarsi come tra l’altro ho detto un ministro di cui non faccio il nome”.

Sulla vice questore di Roma alla manifestazione no Green pass. “Non conosco il regolamento della Polizia, non so quali vincoli abbia un appartenente alla Polizia di Stato nel suo tempo libero senza uniforme. Un cittadino ha il diritto di esprimere le proprie opinioni, non condivido la sua affermazione riguardo al fatto che siamo in uno Stato dispotico, ma per evitare di diventare uno Stato dispotico bisogna poter essere liberi di dirlo. Se un cittadino ha il diritto di dirlo ha diritto anche di essere dipendente dello Stato. Se è grave per un poliziotto, è grave anche per un insegnante o per un impiegato comunale. Io non ho capito a cosa riferisse la vice questore parlando di disobbedienza civile, non so se fosse semplicemente una citazione di Gandhi. La disobbedienza civile di Gandhi consisteva anche nell’accettare le conseguenze delle proprie azioni di disobbedienza”.

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