Le Ricette di StrettoWeb – Cotolette di pescespada

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Le ricette di StrettoWeb: ricetta e tradizione delle cotolette di pescespada

Gustosissime e rivestite da una panatura croccante le cotolette di pescespada sono una delle ricette più buone della cucina calabrese e siciliana. Senza dubbio uno dei simboli del Mediterraneo per l’antico rituale della sua pesca, una vera e propria “caccia” che avviene lungo le splendide coste della Costa Viola, il pescespada racconta una storia antichissima e molto suggestiva. 

Difficoltà: facile

Preparazione: 10 minuti

Cottura: 20 minuti + 30 minuti di marinatura

Porzioni: 4 persone

Costo: medio

INGREDIENTI

8 fette di pescespada

2 uova

1 limone

Pangrattato

1 ciuffo di prezzemolo

Sale, pepe ed olio extravergine di oliva

Preparazione

Versate in una ciotola qualche cucchiaio di olio, il prezzemolo tritato, il succo del limone ed un pizzico di sale e di pepe ed immergete le fette di pescespada facendole insaporire in questo condimento per 30 minuti circa. Sgocciolatele, fate dei taglietti ai bordi per non farle accartocciare durante la frittura e passatele nelle uova sbattute e nel pangrattato. Friggetele in olio caldo poche per volta per 3-4 minuti da entrambi i lati.

Conservazione

Le cotolette di pescespada si consumano appena pronte.

Curiosità e benefici del pescespada

Una pesca antichissima, quella del pescespada, che avveniva nello Stretto di Messina a bordo delle “spadare” o “passerelle”, barche dotate di un albero altissimo occupato dall’avvistatore che aveva il compito di avvisare il fiocinatore, chiamato “lanzaturi”, che si trovava invece in fondo al lungo ponte metallico detto “passerella”. Una delle prime testimonianze di questa pesca, che oggi avviene con le moderne feluche, risale al IV secolo a.C. quando il poeta siciliano Archestrato di Gela narrava la partenza dalla Costa Viola verso Atene di imbarcazioni cariche di questo squisito pesce azzurro. Nonostante le nuove tecnologie la pesca del pescespada rimane uno spettacolo suggestivo, affascinante ed unico merito degli antichi rituali dei pescatori e di un comportamento da “cavaliere” del pesce che non si allontana e resta nei paraggi alla ricerca della compagna ferita. Ancora oggi, infatti, se si avvista una “parigghia”, un maschio ed una femmina, il primo pesce ad essere catturato è la femmina che diventa una facile esca per i pescatori.

Consiglio della zia

Una variante sfiziosa è il pescespada al pistacchio, fette di pesce rivestite da un composto di pangrattato, parmigiano, granella di pistacchio, prezzemolo, sale e pepe ed infornate a 180 gradi per 20 minuti circa.

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