Università: 6 italiane tra le migliori al mondo [DETTAGLI]

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Sono sei italiane nella classifica delle migliori università del mondo, i nomi

Sono sei italiane nella classifica delle migliori università del mondo. La World University Rankings stilata da Times Higher Education e che per il sesto anno consecutivo vede l’Università britannica di Oxford dominare il gruppo. Bologna si aggiudica il primo posto nella classifica delle italiane, seguita da Sapienza Università di Roma, Scuola Superiore Normale di Pisa e dalle Università di Camerino e Perugia.

A guidare la classifica per le università italiane è quella di Bologna, che occupa la posizione 172. “Pur sapendo che i ranking offrono una visione parziale della complessità di un ateneo, vedere confermato il primo posto dell’Alma Mater tra gli atenei italiani e’ motivo di grande soddisfazione“, commenta il rettore dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini. Mentre la Sapienza di Roma si piazza al 197° posto. “La classifica di oggi conferma la crescita continua di Sapienza, che di anno in anno scala posizioni nel ranking, soprattutto grazie ai risultati nella didattica e nella ricerca”, sottolinea la Rettrice Antonella Polimeni.Essere nella Top 200 delle università internazionali – sottolinea – è per noi un traguardo di cui essere orgogliosi che ripaga tutta la comunità universitaria dell’impegno costante profuso, ma è anche uno stimolo per ulteriori miglioramenti”.

Occupa la posizione 197 anche la Scuola Normale Superiore di Pisa; la Statale di Milano avanza di un punto rispetto allo scorso anno e sale nella fascia compresa fra le posizioni 301 e 350. “Il valore del nostro Ateneo è ancora una volta riconosciuto a livello globale – evidenza il rettore della Statale, Elio Franzini – e questo risultato ne è la dimostrazione. Siamo in grado di competere con le migliori università in Europa e nel mondo per quanto riguarda l’insegnamento, e siamo stati in grado di guidare la ricerca scientifica in un periodo di grande difficoltà, dimostrandoci ancora una volta all’altezza della nostra reputazione nella comunità scientifica internazionale”. 

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