Calciatori Brutti sbarca a Messina, Torregrotta nuovo fenomeno social! 7 mila anime, 6 mila fan e 350 mila visualizzazioni: “ma il nostro obiettivo è tornare nel calcio che conta” [INTERVISTA]

StrettoWeb

L’intervista a Mario Nastasi, vice presidente del Torregrotta, società dilettantistica di Messina scelta da Calciatori Brutti per trasmettere le partite in diretta: un’iniziativa nata per promuovere il calcio di paese, il territorio e anche a scopo benefico. Con una raccolta fondi dei follower della nota pagina, infatti, è stato acquistato un defibrillatore

Un paesino di provincia in Sicilia, a Messina, che tutto d’un tratto diventa “virale”. O famoso, social. Chiamiamolo un po’ come vogliamo, di questi tempi. 7.200 anime, 6.600 fan alla pagina Facebook della squadra di calcio. Sì, perché è lei la protagonista.: l’Asd Torregrotta 1973. La compagine siciliana milita in Seconda Categoria. E fin qui tutto a posto. La novità? Tutte le sue partite verranno trasmesse in diretta sulla pagina di Calciatori Brutti, uno dei marchi social di calcio più famosi sul web. Un’iniziativa nata già lo scorso anno. Interrotta, però, dopo la sospensione dei campionati dilettantistici causa Covid.

E quest’anno, ecco il secondo tentativo. “In un mondo fatto di trasferimenti milionari, di gente con più post che presenze e di possesso palla fino allo sfinimento – scriveva qualche giorno fa Calciatori Brutti – abbiamo deciso di acquistare i diritti TV di una squadra di Seconda Categoria Siciliana. Qualcuno già conosce la squadra, altri no: l’anno scorso con il Torregrotta siamo riusciti a trasmettere solo i primi due match, prima di ripiombare nello stop assoluto per i dilettanti. Avevamo fatto una promessa a voi e a questi ragazzi ma qualcosa di più grande di noi non ci ha permesso di realizzarla. Non poteva finire così”.

E, quindi, subito pronti per la prima partita. Domenica scorsa, alle 15.30, diretta dell’esordio stagionale: Real Gazzi-Torregrotta. Sconfitta per 2-1, ma la diretta è un successone: circa 7 mila interazioni e quasi 350 mila visualizzazioni (ad oggi). Uno spettacolo. E l’idea ha colto nel segno: promuovere il calcio dilettantistico oltre i confini non locali e neanche regionali, ma nazionali. Evidenziarne la genuinità: i campi polverosi, gli stadi piccoli e le tribunette (se ci sono), le case accanto. Tutto bello, ma la curiosità ci ha spinto oltre: perché Calciatori Brutti ha scelto proprio il Torregrotta su migliaia di club dilettantistici in tutta Italia?

Lo abbiamo chiesto direttamente al vice presidente Mario Nastasi: “siamo stati contattati l’anno scorso”, afferma a StrettoWeb. “Ci è stato detto che la nostra società rientrava in un range che meglio si addiceva al progetto di Calciatori Brutti. Noi siamo molto attivi dal punto di vista social, da ormai qualche anno, siamo tra le prime società che con We Sport trasmetteva le sintesi delle giovanili e della nostra prima squadra”. E c’è anche l’aspetto benefico, assolutamente da sottolineare: “questa iniziativa – evidenzia Nastasi – ha fatto sì che venisse annunciata una raccolta fondi da parte dei follower di Calciatori Brutti e con il ricavato delle donazioni è stato acquistato un defibrillatore“.

Insomma, aspetto benefico e promozione del calcio dilettantistico, ma non solo. Promozione, in realtà, anche del territorio, di un paese come Torregrotta: “nell’ambiente calcistico siciliano è molto conosciuto. La piazza ha anche preso bene questa iniziativa, perché ci sono tantissimi conterranei che stanno fuori e possono guardare le partite sui social. Alla fine, al di là dei 6 mila follower, noi siamo una normale società dilettantistica ed i fan sulla pagina sono anche dovuti al grande lavoro svolto nel settore giovanile e nella nostra scuola calcio e che attira tanto l’interesse di atleti e genitori”.

Con le dovute differenze, anche perché lì si trattava di un reality, c’è chi ha anche paragonato il Torregrotta al Cervia. Ma il vice presidente non vuole paragoni: “io ho 38 anni – dice – e il Cervia l’ho vissuto da giovane. Anche a me la mente è ritornata lì, però non so dire se siamo il nuovo Cervia. Il nostro unico obiettivo è risalire la china”.

Sì, perché in fin dei conti, alla società Torregrotta, interessa poi molto il risultato sportivo. E la Seconda Categoria sta un po’ stretta. Il calcio torrese, infatti, dagli inizi degli anni ’90 in poi non è mai sceso sotto la Promozione. Da qualche stagione la nuova società è ripartita dalla Terza Categoria, con l’obiettivo di riportare Torregrotta dove l’ha lasciata tre anni fa, appunto in Promozione. “Abbiamo un gruppo squadra attrezzato per la categoria e ci proviamo, ma ci sono anche le altre squadre, e fare pronostici è tutt’altro che facile. Per centrare l’obiettivo disponiamo di un bel parco giocatori, giovani e cresciuti nel nostro settore giovanile, che da 40 anni è una fucina di giovani calciatori che tanto hanno dato al calcio nostrano e non solo”, conclude Nastasi.

Questi, dunque, gli obiettivi primari. Ma la visibilità è già cresciuta e crescerà ancora. Ci sono tutti i presupposti perché Torregrotta e il Torregrotta diventino i nuovi fenomeni social del calcio. Con la speranza di ottenere la promozione, in tutti i sensi.

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