La settimana nera di Facebook: dai danni di Instagram sugli adolescenti alla verità dietro il down di ieri

StrettoWeb

Gli effetti nocivi sugli adolescenti provocati da Instagram, la facilità nel veicolare messaggi d’odio su Facebook e il down delle piattaforme di ieri: cosa sta succedendo ai social?

I social sono ormai parte integrante delle nostre vite. Non si tratta più di una realtà parallela, o meglio, lo è ancora ma con la differenza che la vita social si mischia con quella reale attraverso azioni, abitudini e modi di comunicare. Il down di Facebook, Instagram e WhatsApp di ieri ne ha dato una prova. Milioni di persone si sono trovate smarrite. E no, non si può ridurre il tutto agli adolescenti. Con Facebook si lavora, con Instagram si promuove la propria immagine, con WhatsApp si comunica in tutto il mondo. Aziende, locali e persone di ogni età, sesso e estrazione sociale usano i social non solo come vetrina ma anche come strumento per finalità lavorative o personali. Il crash durato dal pomeriggio fino alla notte di ieri ha messo in crisi in tantissimi.

Il motivo dietro quanto accaduto? Sembra un problema del Dns. Il Domani Name System è quello strumento che traduce i nomi dei siti Web in indirizzi IP che possono essere letti da un computer, per questo motivo viene spesso chiamata la “rubrica di Internet”. Un danno su larga scala che Facebook ha impiegato qualche ora per risolvere con relativi danni che hanno costretto il patron Mark Zuckerberg a scusarsi sui social: “Facebook, Instagram, WhatsApp e Messenger stanno tornando online ora. Scusate per l’interruzione di oggi, so quanto vi affidate ai nostri servizi per rimanere in contatto con le persone a voi care“.

Questo episodio è solo l’ultimo di una vera e propria settimana tribolata per il social blu. Da qualche giorno infatti, c’è una gola profonda che sta facendo tremare l’intera struttura social. Frances Haugen, ex tecnico informatico di Facebook, ha iniziato a rivelare alcune informazioni scottanti. Domenica, la trasmissione “60 Minutes” ha mandato in onda un segmento nel quale la Haugen spiega come Facebook sia consapevole della facilità con la quale si possano veicolare odio, violenza e disinformazione, ma stia provando a nascondere tali informazioni. La piattaforma ha respinto ogni accusa. Martedì la Haugen testimonierà davanti alla sottocommissione del Senato per la protezione dei consumatori, la sicurezza dei prodotti e la sicurezza dei dati. Secondo quanto riportato dalla CNN, la Haugen ha dichiarato: “mi sono fatta avanti perché ho riconosciuto una verità spaventosa: quasi nessuno al di fuori di Facebook sa cosa succede all’interno di Facebook“.

Foto di Drew Angerer / Ansa

Ma c’è di più. Un’inchiesta del Wall Street Journal ha preso di mira Instagram, altro social legato alla piattaforma blu. “Il tabacco è legato al cancro ai polmoni come Instagram alla depressione tra gli adolescenti“, si legge nell’inchiesta. Secondo i dati raccolti dalla testata USA infatti, negli ultimi 3 anni Facebook avrebbe condotto una serie di ricerche per capire come i propri prodotto influiscano sulla salute mentale degli adolescenti. I risultati, comunicati in una presentazione a marzo 2020, avrebbero riportato dati sconcertanti secondo il Wall Street Journal: “il 32% delle ragazze adolescenti ha affermato che quando si sentivano male per il proprio corpo, Instagram le faceva sentire peggio. I confronti su Instagram possono cambiare il modo in cui le giovani donne si vedono e si descrivono. Noi peggioriamo i problemi di immagine corporea per una ragazza adolescente su tre. Gli adolescenti incolpano Instagram per l’aumento del tasso di ansia e depressione“. Problemi che rischiano di sfociare anche nel suicidio. Tra gli adolescenti che hanno pensato di togliersi la vita, il 13% dei britannici e il 6% degli statunitensi hanno ricondotto questa idea proprio a Instagram. Problemi ben più gravi di un down di qualche ora.

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