Green Pass, i portuali di Trieste contestano l’accordo sui tamponi gratis: “dal 15 ottobre blocchiamo lo scalo”

StrettoWeb

Nel pomeriggio il sindacato Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste ha confermato un blocco totale delle attività nello scalo marittimo se non ci sarà una marcia indietro del Governo sull’obbligo di Green Pass sul lavoro

Non intendono accettare la proposta del Ministero dell’Interno i lavoratori portuali di Trieste. L’obbligo del Green Pass a partire dal 15 ottobre ha portato a sentite manifestazioni e non basterà garantire i tamponi gratuiti per calmare la situazione. La notizia si apprende dal comunicato diffuso nel pomeriggio dal sindacato Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste che conferma un blocco totale delle attività nello scalo marittimo, considerato tra i più importanti d’Italia e d’Europa. Il presidente del porto, Zeno D’Agostino, ha minacciato le dimissioni in caso di un blocco a oltranza delle operazioni.

Nelle ultime ore era circolata l’ipotesi del compromesso, con le aziende operanti nel porto di Trieste che avrebbero pagato di tasca propria i tamponi ai lavoratori fino al 31 dicembre, ma dal sindacato il messaggio è chiaro: “siamo venuti a conoscenza che il governo sta tentando di trovare un accordo, una sorta di accomodamento riguardante i portuali di Trieste, e che si paventano da parte del Presidente Zeno D’Agostino le dimissioni. Nulla di tutto ciò ci farà scendere a patti. Non solo noi, ma tutte le categorie di lavoratori”.

Green Pass, Prefettura Trieste: “impossibile fare tamponi a tutti”

“Sia le organizzazioni sindacali che le associazioni datoriali, così come l’Azienda sanitaria Giuliano Isontina, hanno rappresentato l’oggettiva impossibilità per tutti i lavoratori non aderenti alla campagna vaccinale di effettuare tamponi a causa delle difficoltà del sistema sanitario di corrispondere alle richieste, unica alternativa normativamente prevista per richiedere il rilascio della certificazione verde”. E’ quanto fa sapere in una nota la Prefettura di Trieste, dopo la riunione questo pomeriggio dell’Osservatorio per il monitoraggio delle disposizioni adottate in materia di contrasto e contenimento del virus Covid-19 sui luoghi di lavoro. Dal tavolo è emersa inoltre, continua la nota, sia una richiesta di proroga del termine del 15 ottobre per l’introduzione del green pass obbligatorio nei luoghi di lavoro. Sindacati e datori di lavoro esprimono anche la necessità di un rapido monitoraggio dell’effettiva parte della popolazione in età non lavorativa non vaccinata, per “individuare in tempi brevi un percorso che consenta di dare piena attuazione alle disposizioni normative adottate a tutela della salute senza conseguenze economiche negative né per i lavoratori né per le aziende evitando, nel contempo – conclude la nota – , i prevedibili disagi per gli utenti dei servizi interessati da alte percentuali di operatori non vaccinati”.

Condividi