Gli aumenti saranno del 100% per i sindaci metropolitani, cresceranno in misura graduale per ciascuno degli anni 2022, 2023 e in misura permanente a decorrere dall’anno 2024
Aumenterà lo stipendio dei sindaci e, quello delle aree metropolitane, in particolare, sarà equiparato all’indennità dei presidenti di regione. E’ quanto prevede la bozza della manovra all’esame del Consiglio dei ministri. “L’indennità di funzione dei sindaci metropolitani e dei sindaci dei comuni ubicati nelle regioni a statuto ordinario può essere incrementata, in misura graduale per ciascuno degli anni 2022, 2023 e in misura permanente a decorrere dall’anno 2024, sulla base del trattamento economico complessivo dei presidenti delle regioni come individuato dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano”, si legge nel testo. Gli aumenti saranno del 100% quindi per i sindaci metropolitani fino a 12.630 euro di stipendio mensile (interessati sia Giuseppe Falcomatà che Cateno De Luca), con percentuali a calare per gli altri comuni in base al numero dei residenti.
La percentuale degli aumenti per i sindaci
L’aumento sarà dell’80% per i sindaci dei comuni capoluogo di regione e per i sindaci dei comuni capoluogo di provincia con popolazione superiore a 100.000 abitanti (fino a 11.367 euro di stipendio mensile); del 70% per i sindaci dei comuni capoluogo di provincia con popolazione fino a 100.000 abitanti; del 45% per i sindaci dei comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti; del 35% per i sindaci comuni con popolazione da 30.001 a 50.000 abitanti; del 30% per i sindaci dei comuni con popolazione da 10.001 a 30.000 abitanti; del 29% per i sindaci dei comuni con popolazione da 5.001 a 10.000 abitanti; del 22% per i sindaci dei comuni con popolazione da 3.001 a 5.000 abitanti e del 16% per i sindaci comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti.