Covid, la strada verso la ripresa: necessario evitare l’assalto alla diligenza

StrettoWeb

Serve l’impegno di tutti tutti affinché questa prospettiva, che viene accreditata all’Italia, si possa realizzare. Tutto nell’interesse nostro e delle future generazioni

Ci risiamo! Malgrado gli appelli del Capo dello Stato alla compattezza e alla responsabilità; malgrado una situazione economica in via di miglioramento, ma con punti oscuri all’orizzonte; malgrado i segnali, soprattutto nello scenario internazionale, che il Covid possa rialzare la testa, continuano le schermaglie di carattere politico ed il comportamento incredibile dei No Vax.

Tutto ciò crea incertezze, tensioni, costringendo quotidianamente il Governo a prese di posizione, chiarimenti, mediazioni, rassicurazioni, apertura di tavoli, “tavolini” e “strapuntin” con spreco di tempo ed energie.

Mentre non ci sorprende più, purtroppo, l’atteggiamento dei contestatori della scienza, i No Vax. Intendo quel movimento limitato e composto da dubbiosi ed esagitati che si ravvedono solo quando finiscono all’ospedale, e seguono le isterie di qualche presunto leader, alla ricerca di visibilità per una collocazione politica, non avendo presuntivamente alcun back-ground professionale (tutti abbiamo famiglia!). Altresì, delude l’azione dei partiti e dei politici che si inseguono con rivendicazioni a ripetizione, spesso senza una chiara e coerente finalità, ma solo per apparire, gareggiando, tra di loro, nelle  istanze poste, come fanno i bambini, “a chi fa il getto più lungo”.

Purtroppo, non è più il tempo di giocare che, tradotto, significa che non è più il tempo di essere velleitari, egoisti ed irresponsabili, pensando al proprio tornaconto.

In questa realtà, confusa ed in ebollizione, nel corso delle scorse settimane si sono succeduti incontri di studio, assemblee e convegni che hanno quantomeno consentito di mettere in fila, in maniera ordinata, posizioni, pensieri, proposte, da tenere da conto.

In occasione del 97° Giornata Mondiale del Risparmio del 21/10 u.s, il Presidente Mattarella ha inviato un significativo messaggio in cui, prendendo lo spunto da una ripresa economica incoraggiante, ha espresso la certezza che il risparmio delle famiglie, per il quale il nostro Paese primeggia nel mondo, se alimentato dalla fiducia è un volano eccezionale. Esso, ha sottolineato, nell’occasione, il Presidente ABI Antonio Patuelli, è virtù civile e fattore decisivo di progresso economico e sociale; proiettato alla crescita e alla resilienza attraverso il credito, deve potere fare affidamento, per la sua sicurezza ed il relativo rendimento, su un rientro, a livello fisiologico, del debito pubblico.

Ciò si può verificare solo attraverso un processo di sviluppo, equo, proiettato verso la coesione sociale e alimentato da investimenti pubblici e privati, ben strutturati e finalizzati, in grado di creare valore aggiunto ed inseriti nel contesto nelle linee guida del Pnrr.

Per l’appunto, in occasione di questa giornata, il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco ha sostenuto, con riferimento al debito: “c’è debito e debito. Quello buono è fatto da investimenti cruciali per l’attività produttiva mentre il debito cattivo è per la copertura delle spese correnti. La ricetta è il rilancio della crescita, ricordando che il Pnrr è un’opportunità che l’Italia non può perdere; anche perché la crescita è la via maestra per la risoluzione del debito, elemento di intrinseca fragilità della nostra economia”.

Queste posizioni sono state riprese dal Presidente della Confindustria, Carlo Bonomi, che nell’incontro di chiusura del convegno dei giovani imprenditori del 25 ottobre, ha tuonato: “No all’assalto alla diligenza. No alle nefaste bandierine messe dai Partiti” che fanno pressing sul Governo. L’occasione è la manovra contenuta nel Documento Programmatico di Bilancio (DPB), composto per la UE, che è basato su un impianto di 23 miliardi, proveniente dalla crescita del PIL e per il quale è in corso di definizione per l’attribuzione ai vari capitoli di spesa.

La priorità sta nella necessità di una manovra che si concentri tutta su come essere un moltiplicatore del PIL. Questa è l’unica strada per contenere il debito, considerando che esso ha raggiunto il 153,5% del prodotto, con 21 punti in più rispetto al 2019 e che la spesa per interessi tende a scendere non per merito nostro ma per l’andamento dei mercati, influenzati dalla politica monetaria, “espansiva” attuata dalla BCE. Se questa spinta dovesse modificarsi, sotto i colpi dell’inflazione, sarà veramente difficile tornare ad un avanzo primario, cioè debito al netto degli interessi, che è, come sostiene il Ministro Daniele Franco la vera clausola di garanzia per il graduale percorso del rientro del debito.

L’Italia, secondo alcuni osservatori stranieri, forse troppo generosi ed influenzati dalla presenza di Draghi alla guida del Governo, e toccati dal successo della campagna vaccinale, potrebbe entrare in “un decennio d’oro” con una crescita economica sostenuta e duratura. Ciò sarà possibile se si riuscirà ad utilizzare bene gli enormi fondi, sopra i 200 miliardi, che si riceveranno nei prossimi 5 anni, provenienti dal Recovery Fund europeo.

Impegniamoci tutti affinché questa prospettiva, che gli altri ci accreditano, si possa realizzare. Tutto nell’interesse nostro e delle future generazioni.

Questi temi saranno ripresi in occasione della 53° Giornata del Credito che si svolgerà a Roma, il prossimo 4 novembre, presso l’ABI. Si dibatterà il tema: “Risorse finanziarie e professionali per la migliore gestione dei processi di innovazione e dei modelli di business”.

Sono certo, da Presidente dell’Associazione, organizzatrice della Giornata, che valide indicazioni e autorevoli esortazioni scaturiranno da questa sede, come fattivo contributo al dibattito in corso.

L’articolo è pubblicato come podcast su www.tfnews.it.

Condividi