Perchè a Messina si dice “cu mancia fa muddichi”? L’imperfezione citata anche da Marracash

StrettoWeb

“Cu mancia fa muddichi”, una particolare espressione molto in voga a Messina e in diverse parti d’Italia al punto da finire anche in una canzone rap

Continua il viaggio di StrettoWeb fra le sfumature del dialetto messinese. Alcune espressioni possiedono significati particolari, in grado di racchiudere concetti molto complessi nello spazio di qualche parola. Il dialetto racchiude nelle sue frasi, spesso arcaiche, la saggezza degli antichi che tramandavano attraverso detti e proverbi dei veri e propri insegnamenti di vita. Quello che andremo ad analizzare oggi è “cu mancia fa muddichi”.

“Cu mancia fa muddichi”: il significato

La traduzione in italiano è “chi mangia fa molliche”, espressione che a seconda dei diletti cambia leggermente fra le diverse parti d’Italia, ma mantiene lo stesso significato figurato. L’espressione descrive una scena: una persona che mangia e alcune molliche che cadono. La scelta non è casuale. Le molliche riportano al pane, uno degli elementi immancabili sulle tavole del passato (e del presente), anche su quelle più povere. In passato abbiamo già analizzato l’espressione “u pani ca tessera” che fa capire quanto il pane fosse un elemento vitale anche durante il periodo della Guerra.

Le molliche assumono il significato metaforico dello scarto, di qualcosa che c’è e non dovrebbe esserci, dello sporco. Lo sanno bene le mamme quando spazzano il pavimento e ritrovano qualche pezzettino di cibo: guai se dovesse arrivare qualche indesiderato animaletto a mangiarlo! L’espressione spiega che chiunque faccia un’azione genera un mutamento e può andare incontro anche a qualcosa di negativo. In questo caso, il gesto di masticare del buon pane non ha nulla di sbagliato, ma qualche mollichella può cadere qua e la creando un po’ di sporcizia dove prima era pulito. Può capitare. L’imperfezione fa parte della vita. Un piccolo errore, una dimenticanza, una distrazione sono il possibile prezzo da pagare quando si fa qualcosa. Il che non vuol dire giustificare ogni errore, ma essere consapevoli che ogni azione possa lasciare una scoria.

Un concetto che viene ripreso anche nel rap. Fabio Rizzo, in arte Marracash, nella canzone “Catatonica”, da buon siciliano spiega: “solo chi si mette in gioco si esprime. Da me si dice: ‘solo chi mangia fa molliche’”. In questo caso, solo chi ha il coraggio di esporsi può andare incontro a una possibile critica. Chi resta in silenzio di certo non sbaglia mai, ma non corre neanche il rischio di avere ragione.

Condividi