Il neo governatore della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, inserisce il Ponte sullo Stretto di Messina all’interno di un sistema di collegamenti ben più ampio, che coinvolge anche la Sicilia, dando all’opera la valenza nazionale che merita
“Alta velocità Napoli-Reggio Calabria? Si farà grazie ai finanziamenti del Fondo complementare che si aggiunge alle risorse del Pnrr”. Lo ha detto a Tg2 Post il neopresidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. “L’alta velocità – prosegue il governatore – si farà più velocemente se c’è il ponte sullo Stretto di Messina e io sono favorevole alla sua realizzazione. Anche per Ferrovie, collegare una regione di 1 milione 900 mila abitanti facendo un investimento importante è una cosa, collegare due regioni che sommano insieme 7 milioni di abitanti rende l’investimento più economicamente sostenibile. Il Ponte sullo Stretto sarebbe un acceleratore per tutte le altre infrastrutture che sono necessarie sia alla Calabria che alla Sicilia”.
E’ la prima volta che un Presidente della Regione Calabria parla al ‘suo’ popolo quasi come fosse un governatore della Sicilia: con questo pensiero inserisce il Ponte sullo Stretto all’interno di un sistema di collegamenti ben più strutturato, esattamente così come dovrebbe essere, che comprende appunto un’Alta velocità che non si ferma in riva alla sponda calabrese dello Stretto. L’infrastruttura tra Messina e Reggio Calabria collegherebbe l’Isola al Continente, e così facendo Occhiuto tende a dare una valenza strategica nazionale all’opera, schierandosi ben oltre il proprio concetto provinciale o regionale, a conferma di una configurazione da esperto deputato.
Una visione che può essere molto apprezzata e ben vista dalla politica siciliana. E chissà che non abbia risvolti positivi proprio sulla realizzazione. In Sicilia infatti ci sono tanti rappresentanti a livello locale e nazionale che negli ultimi anni si sono battuti a favore del Ponte sullo Stretto: dall’Assessore Marco Falcone, ai deputati Bernadette Grasso e Matilde Siracusano, l’appoggio in questa direzione ci sarebbe eccome. Un segnale forte potrebbe darlo il governatore Nello Musumeci, da cui ancora oggi non si coglie del tutto questa “spinta pro Ponte”. Ecco, se fossero Calabria e Sicilia le prime parti a battere i pugni in maniera decisa sui banchi del Governo, allora forse le pressioni politiche sull’opera sarebbero ben più concrete.