“I No Green Pass sono malati di mente”: il tweet del senatore Ronzulli e il declino del pensiero liberale

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Il messaggio del senatore Lucia Ronzulli ha attirato le critiche di molti cittadini che sono contrari al Certificato Verde imposto dal Governo italiano anche per lavorare

A partire da ieri sono aumentate le capienze nei luoghi della cultura e dello spettacolo. Teatri, cinema e stadi tornano a riempirsi al 100% con l’entrata in vigore delle nuove misure anti-Covid decise dal Consiglio dei ministri. Queste regole valgono in zona bianca e per l’accesso sarà consentito solo con il Green Pass, fatto passare come strumento di sicurezza e difesa. Esulta per questo risultato il senatore di Forza Italia, Lucia Ronzulli, che tramite i propri account social scrive: “questo cartello sarà solo un brutto ricordo! Cinema, teatri e luoghi di cultura tornano con la capienza al 100%. Torna la libertà. Torna la vita. E questo grazie al senso di responsabilità, ai vaccini e al green pass. Non certo grazie ai malati di mente NO VAX e NO GREEN PASS”.

Se da un lato è passato un meraviglioso messaggio di gioia, quello della piena riapertura dei luoghi che ospitano la cultura e lo sport, dall’altro si percepisce invece un triste e chiaro riferimento all’odio nei confronti dei cittadini che sono critici verso questo tipo di “controllo sociale”. Inoltre, oltre a fare di tutta l’erba un fascio (non è detto che essere contro la Certificazione Verde voglia dire automaticamente negare l’efficienza del vaccino per determinate categorie), il senatore trasmette un grave messaggio discriminatorio verso delle specifiche fasce di popolazione. Questa idea ormai diffusa dell’esistenza di “cittadini di Serie B”, chiude gli occhi di fronte ad un problema piuttosto serio. Da venerdì 15 ottobre, data in cui l’obbligo del Green Pass sarà esteso ai lavoratori pubblici e del privato, circa 4 milioni di italiani rischieranno di perdere il lavoro. La tensione e il disappunto popolare si percepiscono dalle proteste a cui assistiamo giornalmente nelle grandi piazze italiane, soltanto pensare che a manifestare sia soltanto gente ignorante, no vax, fascista, significa non riuscire a vedere più lontano del proprio naso e nascondersi di fronte all’evidente realtà. Al senatore di Forza Italia, partito che dovrebbe se non altro essere il baluardo del pensiero liberale, verrebbe da chiedere: come si fa a parlare di libertà ritrovata se per svolgere delle normali azioni e partecipare alla vita sociale viene richiesto un “codice di riconoscimento”?

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