“Non aveva alcuna patologia pregressa e non aveva preso alcun farmaco”: i medici legali spiegano che la somministrazione del vaccino anti-Covid le ha provocato la morte per trombosi
Lo scorso giugno, in Italia aveva fatto scalpore la notizia della morte di una 18enne, Camilla Canepa, che aveva ricevuto durante un open day il vaccino AstraZeneca. Secondo la perizia effettuata sul decesso della giovane di Sestri Levante, Camilla “non aveva alcuna patologia pregressa e non aveva preso alcun farmaco”. La morte per trombosi “è ragionevolmente da riferirsi a un effetto avverso da somministrazione del vaccino anti-Covid”, secondo quanto scrivono il medico legale Luca Tajana e l’ematologo Franco Piovella, nella relazione depositata in procura ai pm che indagano sul caso.
La ragazza era sana, sottolineano i medici legali, e il modulo di anamnesi è stato compilato correttamente come la somministrazione del vaccino. Per quanto riguarda l’operato del personale del pronto soccorso di Lavagna, che aveva prima dimesso e poi, dopo il secondo ricovero, trasferito la ragazza al San Martino di Genova, secondo i consulenti non ci sono “azioni penalmente rilevanti”, anche se su questo specifico punto i familiari di Camilla, assistiti dall’avvocato Angelo Paone, si riservano ulteriori approfondimenti con il proprio consulente.