Catanzaro: un arresto ed una denuncia per spaccio di droga Chiaravalle Centrale ed a Tiriolo
Un 35enne passeggiava all’ora di pranzo per le strade del paese con la droga nelle tasche dei pantaloni e del giubbino pronta per essere venduta. I Carabinieri della Stazione di Chiaravalle Centrale hanno arrestato, in flagranza di reato, uno spacciatore 35enne del luogo, già noto alle Forze di Polizia.
Il fatto. Mentre l’uomo era a piedi per le vie del centro abitato veniva controllato da una pattuglia di Carabinieri e trovato in possesso di 12 grammi di “hashish” e di 2 grammi di “marijuana”, tranquillamente portati nelle tasche del giubbino e dei pantaloni indossati. I Carabinieri, a questo punto, estendevano la perquisizione anche alla sua abitazione dove veniva rinvenuto anche materiale per il confezionamento, un bilancino elettronico di precisione e un grinder (noto dispositivo formato da due parti complementari dotate all’interno di piccoli chiodi o dentini che mediante la rotazione antitetica delle due metà, serve a macinare vegetali, generalmente marijuana), il tutto nascosto tra i vari arredi della sua camera da letto. L’uomo, quindi, è stato immediatamente arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e il Tribunale di Catanzaro al termine del processo per direttissima, nel convalidare l’arresto, ne disponeva gli arresti domiciliari.
A Tiriolo, invece, un 20enne disoccupato nascondeva la marijuana nella busta del pane nella dispensa del magazzino a lui in uso. Così i Carabinieri di Tiriolo, da giorni sulle sue tracce, denunciavano in stato di libertà il 20enne disoccupato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. I 18 grammi di marijuana erano nella busta di carta, quella che viene di solito utilizzata per conservare il pane, pronta per essere suddivisa in dosi in quanto i Carabinieri rinvenivano all’interno della busta anche un bilancino di precisione. La droga era nascosta su uno scaffale all’interno del magazzino a lui in uso, dove parcheggia anche il suo motorino. Il tutto veniva posto sotto sequestro e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.