Prosegue il viaggio di StrettoWeb tra i cognomi messinesi: ecco la storia e l’origine degli Spadaro
Prosegue il consueto viaggio di StrettoWeb tra i cognomi più diffusi a Messina. Oggi l’approfondimento è sugli Spadaro, dalle diverse derivazioni. Può essere definito un cognome epanghelmatico, cioè derivante da un mestiere. Uno dei mestieri in questione è il “magister spatharius”, ovvero il fabbricante o fabbro di spade, o comunque di altre armi da taglio. Un lavoro al tempo nobile e anche ben retribuito. Altro mestiere è quello dello “Spatarus”, cioè colui che portava le spade al cavaliere o la guardia imperiale armata di spada. Se questa è la derivazione del cognome – che ha poi sviluppato anche delle varianti tra cui Spataro, Spatari, Spadari, Spadarotto, Spader, ma anche Spada e Spadafora – quella del termine Spada deriva invece dal greco “pathe” e dal latino “spatha”.
Dal punto di vista araldico, i primi documenti relativi alla famiglia Spadaro si riferiscono al Casato degli “Spada” a Terni, sin dal 1060. Successivamente si è sviluppata una nobile famiglia di cognome “Spadafora“, da cui anche l’omonimo Comune in provincia di Messina. C’è poi una famiglia nobile, presente a Caltagirone dal XVI secolo, che ha dato il là alla continuità del cognome tramite il capitano di giustizia Giovanni Antonio, il barone Giantino, il giudice Giacomo, il deputato Placido o il senatore Giuseppe.
Il cognome Spadaro è diffuso in circa 500 comuni italiani, ma la trasmissione maggiore è avvenuta in Sicilia e soprattutto a Messina. Esistono oltre mille famiglie nell’isola con questo cognome e nessun’altra regione italiana si avvicina a questi numeri. Superano le 100 famiglie solo Puglia, Lazio e Lombardia. In Sicilia, la concentrazione maggiore è a Messina, Catania, Palermo e Siracusa, con rispettivi comuni.