Covid, ex assessore muore nonostante il vaccino. Il senatore Granato pone dei dubbi: “qual è il reale tasso di occupazione dei posti letto con pazienti vaccinati?”

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Bianca Laura Granato si era protagonista nelle ultime settimane di particolari manifestazioni per mostrare il proprio dissenso nei confronti del Green Pass

E’ venuto a mancare nella giornata di ieri a causa del Covid-19 il professor Luigi Reitani, ex assessore alla Cultura del Comune di Udine. La notizia ha fatto molto scalpore a livello nazionale, non solo perché l’uomo era Ordinario di Letteratura tedesca all’Università della città friulana ed ex Direttore dell’Istituto italiano di Cultura di Berlino, ma anche perché era stato vaccinato con doppia dose durante la scorsa primavera. Originario di Cerignola (Foggia) dal 2015 viveva nella capitale tedesca. Era ricoverato in ospedale da circa due settimane, affetto da Covid.

Dopo la laurea in Lettere all’Università di Bari, con una tesi su Arthur Schnitzler, prosegue la sua formazione a Vienna come allievo di Wendelin Schmidt-Dengler. Dal 1991 insegna a Udine, dove diventa professore ordinario di letteratura tedesca nel 2005. È stato Visiting professor alle Università di Klagenfurt e Basilea. È stato membro del comitato scientifico del Freies Deutsches Hochstift di Francoforte. Per il contributo dato alla diffusione della cultura austriaca in Italia nel 2010 è stato insignito dell’Ordine al merito della Repubblica austriaca.

La notizia ha catturato l’attenzione del senatore catanzarese Bianca Laura Granato. Il parlamentare sta proseguendo da diverse settimane la propria battaglia contro il Green Pass, questo decesso ha rappresentato un’occasione per porre dei dubbi: “vogliamo sapere quanti vaccinati occupano posti letto in terapia intensiva e muoiono di Covid, tirate fuori i numeri”, afferma sui social Granato. “Ci avevano detto che i vaccini servivano per contenere i contagi – prosegue – . Ci avevano detto che i vaccini servivano per ridurre le conseguenze del Covid. Ci avevano detto che con due dosi saremmo stati immunizzati. Ci avevano detto che con due dosi di vaccino saremmo tornati ad una vita normale ma le mascherine e le misure di distanziamento a detta di Speranza non si possono dismettere nemmeno per i vaccinati. Ci dite che dobbiamo obbedire alla scienza, ma un Green Pass che dura 12 mesi per i vaccinati a dispetto di un vaccino che dopo 6 mesi necessità di altra dose, che valore scientifico ha?”.

Il senatore non si è vaccinato, questo l’ha portata a raccogliere molte critiche. Granato ad ottobre è stata anche sospesa per 10 giorni per essere entrata in Parlamento senza esibire il Green Pass, ma il suo dissenso è diventato più forte: “ci stanno raccontando che i non vaccinati ci costano 70 mln al mese: ma io pago le tasse e per usufruire dei servizi mi devo pagare pure il tampone, pago le tasse universitarie e non posso frequentare l’università, pago la sanità e non posso entrare in una struttura sanitaria per un accertamento, nemmeno il medico di base mi riceve nello studio, pago le tasse e non posso nemmeno andare a lavorare! Pago le tasse e per vivere in Italia devo spendere 15 euro ogni due giorni; non ho fatto due dosi di vaccino, che hanno un enorme costo, sia materiale che organizzativo (hanno previsto 6.2 mld in legge di bilancio!), ed io e gli altri non vaccinati saremmo quelli che costiamo 70 milioni al mese allo stato? Se volete discriminarci per non aver obbedito ai vostri diktat senza senso, abbiate il coraggio almeno di metterci la faccia come ce la sto mettendo io e affrontate un confronto pubblico con me!”.

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