Foti e Macheda (GOM): “in ospedale non c’è alcun bambino ricoverato per Covid, basta allarmismi strumentali”

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Intervista a Pino Foti e Nuccio Macheda, primari di Malattie Infettive e Terapia Intensiva del GOM di Reggio Calabria: i medici del nosocomio reggino smentiscono bufale e fake news su presunti bambini ricoverati per Covid

Non sai, commare Mariella, che sta succedendo. I bambini si stanno ammalando gravemente per questo Coviddi, c’è un via vai continuo di pargoli al pronto soccorso del GOM. Me l’ha detto mio cugino che guida un’ambulanza, non hai idea quanti bambini portano ogni giorno in ospedale, tutti gravi che non riescono a respirare e poi li devono intubare“. L’ultimo delirio delle mammine mpanicate corre sui social, da whatsapp al passaparola fuori dall’asilo. Nei giorni in cui la Calabria è passata da Spirlì che chiudeva le scuole per “evitare i bambini nelle bare” a Giusi Princi che di scuola e bambini se ne intende e da due anni è in prima linea per evidenziare l’importanza della didattica in presenza affinché i più piccoli possano crescere in modo sano e genuino, nelle mammine terrorizzate dalla TV continua la caccia agli untori alimentata da strati di società devastati da due anni di terrorismo mediatico e a volte anche istituzionale (vedi, appunto, il caso di Spirlì che non era certo l’unico a soffiare sul fuoco dell’allarmismo sulla pandemia).

In merito al panico da mammina, bisogna sottolineare come da quando c’è il Covid tutte le ben informate hanno “un amico che guida le ambulanze” che gli dice come stanno davvero le cose, eppure l’Italia è uno dei Paesi in assoluto più trasparenti al mondo sui dati epidemiologici ed anche uno dei Paesi più rigidi nelle misure restrittive, al punto che la discussione è sul fatto che siano esagerate rispetto a tanti altri Paesi che ormai da molti mesi convivono con il Covid nell’assoluta normalità, senza passaporti, mascherine o restrizioni. Di paura, insomma, in Italia ce n’è fin troppa al punto che non sentiamo il bisogno di alimentarla ulteriormente in modo gratuito e infondato. Di questo virus nuovo, purtroppo, non conosciamo ancora tutto. A partire dalle sue origini fino al giusto approccio per affrontarlo al meglio o alle misure necessarie per contenerlo. Di certo c’è che tra le poche evidenze scientifiche indiscutibili, confermate da studi che si sono susseguiti nei mesi e negli anni dall’inizio della pandemia, sappiamo che i giovani e soprattutto i bambini non vengono colpiti dal Covid-19. Non muoiono, non finiscono in ospedale, non stanno male a meno che non abbiano già gravi patologie pregresse che li rendono fragili non per il Covid ma per qualsiasi virus e persino per un colpo d’aria.

Per capire come stanno davvero le cose, quindi, abbiamo sentito il dott. Pino Foti, primario del reparto di Malattie Infettive del GOM, e il dott. Nuccio Macheda, primario del reparto di Terapia Intensiva del GOM, entrambi in prima linea nella battaglia contro il Covid.

Foti risponde al telefono nel momento in cui ha appena finito la visita quotidiana ai pazienti Covid, che oggi a Reggio sono 41 tutti nei reparti ordinari e nessuno in terapia intensiva. “Qui in ospedale la situazione sta migliorando – ci spiega Fotirispetto a un mese fa il numero dei ricoveri è dimezzato, ma dobbiamo ancora stare attenti all’evoluzione perché il virus sta circolando e negli ultimi giorni i contagi sono nuovamente in aumento. L’alto tasso di vaccinazione ci sta aiutando, in Calabria abbiamo superato l’81% di vaccinati e per questo la pressione sugli ospedali è minore, tra i pochi ricoverati che abbiamo la maggioranza sono non vaccinati“. Sui bambini Foti è categorico: “assolutamente no, non ci sono bambini ricoverati, i bambini non sono colpiti dalle complicazioni di questo virus. In tutta la pandemia, e quindi in due anni con migliaia di ricoveri, qui al GOM servendo un’intera Provincia con 550.000 abitanti in cui sono stati documentati ufficialmente oltre 31.000 casi positivi con tampone, ma sappiamo che ce ne sono stati molti di più non emersi, abbiamo ricoverato soltanto tre bambini che comunque non avevano alcuna complicazione e che sono guariti in pochi giorni senza alcuna conseguenza. Questa è una malattia che colpisce gli adulti e in modo particolare gli anziani, con complicazioni che si verificano nelle persone che hanno un quadro clinico già gravato da comorbidità, cioè patologie croniche pregresse al contagio. Adesso si sta discutendo sulle vaccinazioni dei bambini nell’eventualità in cui il vaccino venisse approvato anche per la fascia 5-11 anni, cosa che ancora in Italia e in Europa non è possibile perché nè l’EMA e nè di conseguenza l’Aifa l’hanno ancora approvato. Ci sono alcuni scienziati contrari alla vaccinazione dei bambini, altri favorevoli, ma in ogni caso vi posso assicurare che nessuno intende vaccinare i bambini per proteggerli dal Covid che a quell’età non gli fa nulla. L’obiettivo dell’eventuale vaccinazione dei bambini è solo ed esclusivamente quello di “solidarietà”, cioè di limitare la circolazione del virus nelle fasce d’età scolastiche nel tentativo di ridurre ulteriormente i contagi nella popolazione e quindi le forme gravi negli adulti e anziani fragili“. Insomma, uno scenario molto diverso da quello che viene dipinto da chi racconta il Covid come un virus pericoloso per i bambini.

Sulla stessa linea il dott. Macheda: “anche io ho sentito voci strane sui bambini in questi giorni, ero convinto che fossero bufale ma ieri ho contattato i primari di pediatria perché non si sa mai ed è sempre meglio verificare sul campo, e adesso posso smentire tutte quelle fandonie. Non abbiamo mai avuto bambini in terapia intensiva dall’inizio della pandemia, i bambini non sono colpiti da questo virus. Si possono contagiare ma non si ammalano se non in modo banale. Sono allarmismi strumentali, sarebbe più opportuno focalizzarsi sulle cose più importanti. Noi ad esempio da due-tre giorni abbiamo la terapia intensiva Covid completamente vuota, nessun paziente Covid in rianimazione per l’intera provincia di Reggio Calabria cioè 550 mila abitanti. Molto probabilmente oggi pomeriggio ne dovremo ricoverare uno che arriva da pneumologia e si sta aggravando, è un 65enne con gravi patologie pregresse che non è vaccinato. Le persone adulte e anziane che hanno comorbidità, cioè sono già malati per altri motivi, sono il principale bersaglio del virus e sono quelli che devono stare più attenti. Se questi fossero tutti vaccinati, avremmo i reparti quasi completamente vuoti. Bisognerebbe spiegare questo alla popolazione, senza inutili e speculative discussioni televisive su dettagli scientifici che ancora nessuno conosce e su cui non ci sono certezze. Sappiamo che il vaccino è un’arma straordinaria che oggi abbiamo a disposizione, perché non utilizzarlo? Al tempo stesso, sappiamo che i giovani e in modo particolare i bambini non sono colpiti dal Covid, quindi perché fare allarmismo? Che senso ha? Si fa solo confusione, si alimentano strane teorie lasciando spazio a complottismi o interpretazioni bislacche come quelle di chi parla di dittatura sanitaria. In Calabria oggi abbiamo un tasso di occupazione degli ospedali molto basso, ma se aumentano i contagi come purtroppo sta succedendo, e se aumentano i ricoveri in ambiente medico come purtroppo sta succedendo, dopo qualche giorno aumenteranno inevitabilmente anche i ricoveri in terapia intensiva e i decessi. Dobbiamo dire le cose come stanno e dobbiamo spiegare alle persone come stanno le cose senza confusione e senza panico“.

Purtroppo, però, nei principali canali televisivi nazionali non vengono invitati i migliori professionisti che vedono il Covid sul campo da due anni nei reparti degli ospedali, e così negli strati più gretti della società dilaga il panico da peste nera e ogni giorno vediamo costruite “colonne infami” in un mondo letteralmente devastato più dall’infodemia che dalla pandemia in sè.

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