Il governo vuole colpire l’auto storica: pronta protesta del settore in tutta Italia

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Con un emendamento al disegno di legge di conversione del Decreto Fiscale, a firma Partito Democratico, Movimento 5 Stelle ed Italia Viva, viene chiesto che i tutti i proprietari di veicoli storici dai 20 ai 30 anni di età paghino la tassa automobilistica sempre per intero, eliminando la possibilità di avere riduzioni fino al 50% attualmente in vigore, ottenibili tramite una specifica procedura per verificare le condizioni di storicità dei mezzi. Riduzione introdotta dal governo nel 2019 a seguito della precedente eliminazione attuata dal governo Renzi (sempre Partito Democratico) nel 2015. Cosa comporterebbe tale provvedimento? Innanzi tutto, è bene ricordare, l’Italia è un pó la casa dell’automobile, abbiamo fiori all’occhiello del made in Italy come Ferrari e Lamborghini, ereditati da geni come Enzo Ferrari e Ferruccio Lamborghini, che hanno portato in alto l’imprenditoria tricolore nel mondo. Volendo fare una battuta, non siamo certo la nazione del monopattino… Pertanto, di conseguenza, sono tanti gli appassionati che tengono in vita un settore a cui ruota intorno un grande indotto. È grazie anche ad alcune agevolazioni che nel tempo sono stati conservati esemplari di auto che oggi ci fanno ripercorrere la storia centenaria dell’automobilismo. Il tutto per compensare gli enormi sacrifici e l’impegno che richiede il mantenimento di un’auto storica ed il suo restauro. Probabilmente, se non ci fosse mai stata nessuna agevolazione, oggi non avremmo il culto della 500 che motorizzò l’Italia intera quasi 70 anni fa, un pezzo di storia. Questo perché molti esemplari sarebbero stati rottamati o venduti all’estero invece di essere mantenuti efficienti e restaurati. Passione unita ad affetto, quanta gente conserva gelosamente l’auto dei genitori in garage.. Ciò mantiene in vita meccanici, carrozzerie, ricambisti, artigiani, venditori e il settore pubblicitario, espositivo e fieristico (raduni, fiere internazionali come Auto Moto d’epoca Padova) che ruota intorno all’auto storica. Ma anche l’erario stesso ne giova, dato che ogni intervento o ricambio porta alle casse dello stato il 22% di Iva, le tasse delle imprese del settore, le imposte sulle assicurazioni, le revisioni, il 50% stesso del bollo, tutte entrate che non ci sarebbero più nel momento in cui un veicolo verrebbe venduto all’estero, dato che praticamente tutte le nazioni prevedono esenzione totale dal pagamento dei tributi per le auto storiche, divenendo un regalo per il patrimonio automobilistico storico alle altre nazioni, Germania in primis (nel 2015 furono tante le bisarche cariche di gioielli verso un futuro evidentemente migliore). E come non menzionare il superbollo introdotto dal Governo Monti nel 2012 che ha provocato solamente un mancato gettito per l’erario dato che le auto sono state vendute all’estero, alla faccia nostra. Un intero settore gravemente colpito dalla pandemia (che non è finita) ma che proprio adesso iniziava a vedere uno spiraglio di luce si vede calare sopra la testa la pietra tombale chiaramente ad opera di chi non ha alcuna competenza nella materia. Ma stavolta, al contrario del semplice malumore del 2015, grazia al tam tam sui social, il settore si sta organizzando per una maxi protesta che dovrebbe coinvolgere tutte le città italiane, una sorta di raduno per ogni città coinvolgendo tutti gli operatori del settore. Non proprio una scelta ragionata quella del governo di creare malumori e smuovere ulteriori acque proprio nel bel mezzo della recrudescenza della pandemia… Non dimentichiamoci che c’è chi per più di un anno, tra i vari lockdown, non ha lavorato, e la tensione è ormai alle stelle. E se dietro tutto ciò dovesse esserci un ideale ecologista (green) è bene specificare che spostare un veicolo da una nazione all’altra non risolve di certo il problema dell’inquinamento, oltretutto parliamo di mezzi che percorrono a volte nemmeno 1000km l’anno, tanto sono coccolati dai proprietari, pertanto inquinano meno di un’auto nuova utilizzata ogni giorno ed in varie situazioni.

Seguiranno aggiornamenti. 

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