“Negli ospedali finiscono solo i non vaccinati”: ma su 31 ricoverati a Foggia, 17 hanno già ricevuto la somministrazione

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L’ospedale di Foggia ha comunicato il numero dei ricoverati per Covid nei propri reparti: su 31 pazienti, 17 sono vaccinati e 14 no

Nei nostri ospedali ci sono solo non vaccinati“. Lo si è sentito affermare spesso, nelle ultime settimane, da alcuni medici in Italia. Non tutti, ma tanti. Forse sommariamente, in qualche caso, semplicemente per incentivare gli indecisi a procedere alla somministrazione. Purtroppo, però, la realtà non è proprio così, non ovunque, quantomeno. Perché al di là delle dichiarazioni pubbliche, o delle opinioni, alla fine sono sempre i numeri a parlare. Il Policlinico Riuniti di Foggia, nella giornata di ieri, ha pubblicato il bollettino dei ricoverati nel proprio ospedale: su 31 pazienti, 17 di loro sono vaccinati, di cui 15 con entrambe le dosi e 2 con una sola, mentre i restanti 14 sono non vaccinati. Di questi 31, 3 sono in rianimazione, di cui 2 non vaccinati e 1 sì.

Una situazione simile a quella dell’ospedale di Padova: il direttore del nosocomio veneto, qualche settimana fa, aveva annunciato che su 10 pazienti ricoverati nel proprio ospedale, 7 erano vaccinati. Insomma, non è propriamente “la pandemia dei non vaccinati”, a questo punto. E’ la pandemia, come due anni fa e come un anno fa, dei soggetti anziani e fragili, per la stragrande maggioranza. E anche adesso, con oltre l’80% dei vaccinati nel nostro paese, continua ad essere così. Perché in ospedale continuano a finire persone anziane con numerose patologie o soggetti più giovani ma comunque non sani, a prescindere dal vaccino. Un vaccino che riduce le possibilità di finire in ospedale, e di morire, proprio per questi soggetti, e non per tutti (oltreché non per sempre, visto che dopo 6 mesi pare scemare l’efficacia). Da qui la non urgenza di una somministrazione (o di un ulteriore booster) ai soggetti sani o di una prima dose ai bambini (lo ha detto proprio ieri l’OMS!), ma soprattutto la non urgenza di rincorrere anche “al bagno di casa propria” chi (e sono rimasti in pochi) ha deciso di non procedere alla somministrazione. Per ulteriori info in merito, ecco a cosa ha condotto lo studio della Fondazione Hume.

Lo studio della Fondazione Hume stronca il pensiero unico sui vaccini: “hanno senso solo per gli over 50, per i giovani più rischi che benefici”

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