L’intervista di StrettoWeb al Direttore Sportivo della Reggina Massimo Taibi sul calciomercato, che riaprirà tra un mese e mezzo circa
Un mese e mezzo al calciomercato. C’è il campo, ci sono le partite, ci sono le vittorie, ci sono le sconfitte, ma – è inutile nasconderlo – il periodo delle trattative è quello che i tifosi seguono con più ansia, entusiasmo e trepidazione. Dai sogni sotto l’ombrellone a quelli sotto l’albero. In casa Reggina, quest’anno, la sessione invernale dovrebbe essere più “tranquilla” di quella scorsa, e questo è un bene. E’ la dimostrazione che la squadra sta attraversando un periodo positivo e non è necessaria la rivoluzione che fu quasi 12 mesi fa.
Ma il club non starà a guardare. L’obiettivo è rimanere nei piani alti per il giro di boa, affinché si possa puntellare l’organico dove serve. “Qualche esubero tra esterni offensivi o prime punte farà spazio all’over Faty? Credo che anche in difesa può liberarsi un posto – rivela il Direttore Sportivo amaranto Massimo Taibi ai microfoni di StrettoWeb – Aspettiamo dicembre e in base a chi ha giocato o inciso meno faremo spazio con uno o due giocatori. Con Faty dentro siamo in 30, ma io vorrei portare la rosa a 25. Mi aspetta un altro gennaio bello tosto, ma chi sta giocando meno è giusto che vada a farsi le ossa”.
Insomma, tranquilli ma non troppo. A sentire Taibi, pare possa essere più movimentato il mercato in uscita rispetto a quello in entrata. E il “pezzo pregiato” è Rivas, su cui non mancano le sirene. Le prime questa estate, poi anche a campionato iniziato. Ma c’è il rischio che possa andare via già a gennaio? “Il mercato per Rivas è aperto – confessa sinceramente Taibi – e se si può monetizzare anche a gennaio è giusto che io prenda in considerazione l’idea, ho il dovere di farlo. Poi può anche essere che si ceda a gennaio ma rimanga in prestito da noi fino a giugno, vediamo”.
E da qui la solita riflessione sul momento attuale, soprattutto alla luce delle dichiarazioni del presidente Gallo di qualche settimana fa (“sono terminati i periodi delle vacche grasse”): “due anni di Covid hanno gambizzato le aziende. Quella del presidente per fortuna è ancora in essere, ma pure lui ne ha risentito. Sicuramente investimenti come quelli di due anni fa sono da escludere, ma non è che l’anno scorso siano state fatte follie, per ingaggio eravamo la 14ª squadra in Serie B. Forse, a parte il Monza, i club sono quasi tutti in perdita. Il nostro obiettivo è quello di ottimizzare e questo si può fare con le plusvalenze, in due modi: facendo crescere i ragazzi del settore giovanile, ma al momento non c’è nessuno in prospettiva e mi auguro che si possa creare qualcosa in due-tre anni, o andando a scovare talenti all’estero, ma per scelta societaria al momento si è deciso di non spendere per i cartellini per ora. Quindi dobbiamo essere bravi negli anni, e non adesso, ma anche fortunati. Operazioni come quella di Rivas? Sono difficili, quella è stata quasi un unicum”.
C’è poi un calciatore, diventato un punto fermo, che a gennaio sicuramente non si muoverà, ma che a fine stagione potrebbe tornare nella società di appartenenza, il Perugia. E’ Gianluca Di Chiara, arrivato a Reggio Calabria con un prestito biennale. Presto per parlarne, ma necessario già cominciare a muoversi per capire cosa fare: “Di Chiara ha intenzione di continuare qui con noi – ha confermato Taibi ai nostri microfoni – ma a tempo debito parleremo col Perugia, io intanto l’ho già fatto col procuratore. E’ chiaro che se lo avessi a zero gli farei due-tre, anni di contratto, perché è un calciatore importante che qui si trova bene. Forse in questo caso non parlerei di plusvalenza visto che non parliamo di un giocatore anziano, ma neanche giovanissimo”.