Reggio Calabria, Falcomatà condannato. Catanzariti: “finalmente si accorge dell’assurdità della legge Severino, si impegni nella campagna referendaria sulla Giustizia”

StrettoWeb

Reggio Calabria, Falcomatà condannato. Catanzariti: “il Sindaco ha ancora una possibilità, impegnandosi, da qui al voto referendario prossimo, nella campagna per il SI ai sei quesiti sulla Giustizi. Tutto Il resto è noia”

Giuseppe Falcomatà, è stato condannato a 1 anno e 4 mesi di reclusioneper “abuso d’ufficio” nel processo Miramare; condannati ad un anno per lo stesso reato tutti gli altri imputati. Adesso per effetto della legge Severino, tutti i condannati sono stati sospesi da ogni incarico pubblico. Nella vicenda interviene l’avvocato di Reggio Calabria, Gianpaolo Catanzariti, il quale, sul proprio profilo facebook, scrive: “leggo che il sindaco della mia città, Falcomatà, sospeso, assieme ad altri assessori, in ragione di una legge assurda, la “Severino”, per la sentenza di condanna di primo grado emessa ieri dal Tribunale di Reggio Calabria nei suoi confronti, denuncia la illegittimità costituzionale della legge in questione. Sono davvero contento per questo improvviso risveglio (meglio tardi che mai, dice un vecchio detto). In passato lo avevo sollecitato a sostenere la campagna referendaria del Partito Radicale sui quesiti #giustiziagiusta tra i quali vi è l’abolizione della Severino…ma si sa, specie a certe latitudini, l’interesse e la lotta per la “giustizia giusta” viene riservata ai “toccati”, ai “segnati” a prescindere dalle responsabilità o meno nei fatti a loro addebitati. Andava, però, di moda l’eutanasia! Oggi, toccato anch’egli, ingiustamente sospeso per una legge voluta, all’unisono, dal centrodestra e dal centrosinistra, si accorge di questa assurda norma, come altri suoi predecessori che volgevano lo sguardo altrove fino a quando non sono stati costretti dagli eventi ad aprire gli occhi. Il Sindaco ha ancora una possibilità, recuperando e riscattando il tempo perduto…impegnarsi, da qui al voto referendario prossimo, nella campagna per il SI ai sei quesiti, coinvolgendo tutti i suoi colleghi della città metropolitana e aprendo finalmente un dibattito pubblico in una terra omertosa. Tutto Il resto è noia”, conclude.

Condividi