Reggio Calabria, il Movimento per la Rinascita del PCI: “la città sommersa dalla spazzatura non è il solo indicatore di una stagione durata oltre 7 anni”
Lancia l’allarme per lo stato in cui versa Reggio Calabria il Movimento per la Rinascita del P.C.I. e l’Unità dei Comunisti- Coordinamento Regionale Calabria. In una nota viene scritto: “questa è la città che lascia il Sindaco Falcomatà da pochi giorni sospeso dall’incarico di primo cittadino, insieme a 2\3 della Giunta uscente e della Città Metropolitana a seguito della sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Reggio Calabria per il caso “Miramare”. Non siamo qui per analizzare i fatti giudiziari. È un compito che spetta alle istituzioni preposte, anche se ci piace ricordare che i beni pubblici non possono essere mai affidati ad un privato senza che vi sia stato un apposito avviso pubblico. A noi qui preme lanciare un grido d’allarme per lo stato in cui è ridotta la città. E, purtroppo, la città sommersa dalla spazzatura non è il solo indicatore di una stagione durata oltre 7 anni (ottobre 2014\novembre2021). Strade dissestate, spesso ridotte a mulattiere; anche nel centro cittadino. Rete idrica ridotta ad un colabrodo; ufficio acquedotto chiuso da tempo; l’acqua della diga del Menta che non arriva proprio per lo stato fatiscente della rete idrica. Vale lo stesso per gli impianti di depurazione. Molti tratti della illuminazione pubblica non funzionanti”.
“E poi che dire: l’Aeroporto dello Stretto ormai sostanzialmente chiuso. I lavori della bretella veloce sul Sant’Agata fermi da anni; i lavori di spostamento e riqualificazione della Aerostazione fermi da anni. I ritardi accumulati colpevolmente sul Water front con la perdita dei relativi finanziamenti. La forzatura inammissibile contro la volontà dell’intera cittadinanza su Piazza De Nava. Già sarebbe gravissimo il bilancio di chiusura di una stagione in fondo molto lunga. Ma quel che ci preoccupa di più è altro. L’Amministrazione cittadina non ha saputo coinvolgere la città ed anzi spesso ha assunto iniziative e scelte contro la volontà popolare. C’è un gap enorme tra la Giunta uscente ed i bisogni dei cittadini. Una amministrazione “muta”. La città è al degrado, allo sbando, fuori controllo. L’Amministrazione cittadina e Metropolitana, che poi sono ormai la stessa cosa in un ibrido istituzionale che di fatto ha emarginato il resto dei comuni della vecchia provincia di Reggio Calabria, non ha saputo pensare a progetti di sviluppo e di rilancio della città di Reggio e della città Metropolitana. La curva del rilancio culturale e turistico è rimasta piatta; nessuna iniziativa; nessun evento pensato e creato per portare in città esperienze che potessero elevare il livello culturale. E come se l’Amministrazione uscente abbia pensato che non fosse compito di una Istituzione cittadina contribuire per far diventare Reggio centro attrattivo culturale.del Mediterraneo. Eppure la nostra città ha un passato nobile culturalmente. E, purtroppo c’è una aggravante. Lo stesso coacervo ha amministrato contemporaneamente città di Reggio Calabria e Città Metropolitana. Una occasione rara di teorica implementazione di progetti di sviluppo, master plan, idee. Anche qui curva piatta nonostante la Città Metropolitana abbia la possibilità di gestire direttamente fondi Europei, PON, POR. Quel 61% che il 23 ottobre 2014 ha festeggiato la elezione di Falcomatà a Sindaco (c’eravamo anche noi) che aveva creduto nel salto di qualità possibile tra il vecchio ed il nuovo oggi registra l’allontanamento da Palazzo San Giorgio di ciò che avrebbe dovuto rappresentare il viatico per una Reggio migliore e più bella con enorme delusione. Evidentemente il nuovo, la vivacità che si aspettava da quel gruppo di giovani che sembravamo pieni di entusiasmo e passione politica era solo un bla bla bla. Quel contesto che sembra essere stato bocciato da esigenze di giustizia in realtà è stato bocciato dalla delusione dei cittadini ex elettori che hanno perso totalmente la fiducia. Speriamo che si creino le condizioni per andare ad un superamento di quel contesto; non sarà facile ricostruire un tessuto, un senso di comunità; un pensiero collettivo che porti al Governo della città le esperienze migliori che pure la città ha ma che in questi anni non hanno avuto il pass per palazzo San Giorgio. Certamente rispetto alla sospensione per 18 mesi del sindaco Falcomatà e di diversi amministratori comunali e metropolitani, non ci si può voltare dall’altra parte”.
“La città – aggiunge la nota– non può continuare ad essere sottoposta ad una lenta e inesorabile agonia sol perché un gruppo di persone indistintamente di maggioranza e di minoranza ritiene di doversi abbarbicare alle poltrone. La crisi irreversibile che conosce il Consiglio Comunale di Reggio Calabria, dopo la gravissima vicenda della truffa elettorale tuttora aperta nelle sue implicazioni e conseguenze e dopo la sentenza di condanna sul caso Miramare, e che coinvolge tutti i settori del centrosinistra e del centrodestra non si risolve con un rimpasto di giunta che serve solo per regolare i conti interni di potere e di gestione. La strada maestra è quella indicata con un gesto di grande dignità dal prof. Tonino Perna che rassegnando le dimissioni da Assessore ha squarciato il velo dell’ipocrisia e della complicità. Per il futuro della città chiediamo che la scelta di Perna non rimanga un fatto isolato. Ritenevamo che Falcomatà responsabilmente presentasse le dimissioni, per non lasciare la città nel più totale caos, ma ciò non è avvenuto e pare che non avverrà, pertanto chiediamo che altri seguano l’esempio del professore Perna e che presto si possa restituire la parola ai cittadini”, conclude la nota.