“Illegittimi i provvedimenti con cui la Regione chiuse le scuole”: il Tar della Campania boccia la politica del Presidente De Luca

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“Il diritto all’istruzione non può essere sacrificato violando le norme dello Stato”, è la sentenza del giudice: i genitori campani vincono la battaglia in tribunale contro la politica delle chiusure imposta dal Presidente di Regione, Vincenzo De Luca

Il Covid non trova nelle scuole il suo veicolo di contagio, diversi studi scientifici lo hanno dimostrato nella scorsa primavera, eppure il governatore Vincenzo De Luca decise di andare controcorrente e di chiudere gli istituti, sicuro di proteggere giovani, docenti e dirigenti. Una decisione che, a distanza di mesi, è costata cara. Il TAR, nella sentenza del 17 novembre 2021, ha dichiarato illegittimi i provvedimenti della Regione Campania, in quanto “la disposta sospensione delle attività didattiche in presenza per la Regione Campania, in via generalizzata, non ha tenuto conto della regolamentazione per fasce di rischio contenuta nella normativa statale, che aveva già operato, ex ante, il bilanciamento tra diritto alla salute e diritto all’istruzione (…) curando ove possibile il mantenimento della didattica in presenza per gli alunni più piccoli”. Questi provvedimenti, dunque, non potranno tornare mai più! E’ questa la vittoria dei genitori degli alunni delle scuole elementari, medie e superiori e dal Codacons, per il tramite degli avvocati Matteo Marchetti e Laura Clarizia, e degli alunni delle scuole elementari e medie, per il tramite dell’avvocato Luciano Butti, in rappresentanza dell’Associazione Scuole Aperte Campania.

Mentre tutto o quasi era aperto (negozi, bar, ristoranti) solo le scuole restavano chiuse ed era necessario proseguire con la Dad: si era infatti diffusa l’erronea credenza di una credenza tutta campana, che il virus si fosse diffuso nelle scuole. Una decisione unica in Italia e in Europa e con forti conseguenze sull’aumento della dispersione scolastica, anche dopo la riapertura. “Il ricorso presentato aveva la motivazione, nell’immediato, di riaprire le scuole e, a lungo termine, di evitare che decisioni così insensate potessero essere ripetute. Avevamo inoltre sottolineato la violazione dei diritti costituzionali alla salute e all’istruzione dei bambini campani, tutelati anche dalla Convenzione dei diritti umani”, spiegano i cittadini che si sono opposti alle scelte del governatore. “Per il momento – proseguono – , ci godiamo il risultato con l’assoluta convinzione di aver dimostrato che bisogna sempre lottare fino in fondo quando si pensa che i propri diritti siano stati lesi, soprattutto dalle istituzioni che dovrebbero invece tutelarli”. Il Tar ha anche condannato la Regione a pagare le spese di giudizio.

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