Terremoto a Reggio Calabria: l’esperto INGV spiega perché è stato “avvertito in modo più forte lungo le due fiumare che delimitano la città storica”

StrettoWeb

Focus sul terremoto nettamente avvertito oggi a Reggio Calabria. Intervista a Gianluca Valensise, sismologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

Paura stamattina a Reggio Calabria, per un terremoto che, sebbene ampiamente risentito, è stato di magnitudo lieve, 2.9. L’evento ha avuto ipocentro a 8 km di profondità ed epicentro a 4 km dalla città calabrese.

Il sisma “è stato probabilmente generato dal sistema di faglie del grande terremoto del 1908, ma non significa nulla di più. E’ stata una piccola scossa, che potrebbe essere considerata, in qualche modo, una replica dell’evento del 1908“: lo ha spiegato ai microfoni di StrettoWeb Gianluca Valensise, sismologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. “E’ stato localizzato in mare, davanti Reggio, forse anche sotto la città, dato che va considerato anche un certo grado di incertezza della localizzazione“.

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Il terremoto, ha proseguito il sismologo, è stato risentito particolarmente “per un mero motivo di conformazione del sottosuolo: è normale che un sisma venga avvertito in modo più forte lungo le due fiumare che delimitano la Reggio storica, Calopinace e Sant’Agata. Appena si sale, verso l’Aspromonte, il terreno diventa roccioso, si esce dalle aree dei depositi delle fiumare, e viene avvertito poco o per nulla“.
In via precauzionale, “vale il solito invito, che è sempre bene ricordare“, ha evidenziato l’esperto INGV: “Guardare dove si abita, se ci sono criticità nell’edificio in cui si vive“.

Infine, un cenno storico: “Il 16 gennaio 1975 si è verificato un terremoto nella stessa area, nello Stretto, a metà tra Reggio e Messina: in quel caso fece danni e vittime,” ha concluso Valensise.

Il terremoto del 16 gennaio 1975 è stato il più forte evento sismico nello Stretto di Messina dopo quello del 1908: la scossa è avvenuta alle 01:09 con epicentro nelle coste a ridosso tra Gallico e Reggio Calabria, e con una magnitudo 5.2 (dati catalogo CPTI dell’INGV).
I danni maggiori si sono registrati proprio a Reggio Calabria, con cadute di calcinacci, cornicioni e lesioni diffuse. Le vittime sarebbero state 6: in almeno 2 casi la causa del decesso è stata l’infarto.

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