Reggina, con Toscano sarà ancora 3-5-2? Le analisi sull’organico in attesa di gennaio

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Le analisi sull’organico attuale della Reggina con il possibile (ma non scontato) 3-5-2 di Toscano, modulo che l’allenatore predilige

“Sono intervenuto l’anno scorso e se ne varrà la pena lo farò anche quest’anno, ma dipende anche dal nuovo allenatore e dalle sue indicazioni”. Così, in conferenza stampa ieri, il presidente della Reggina Luca Gallo in riferimento alle possibili mosse per il mercato di gennaio. Si interverrà, dunque, ma tanto dipenderà anche dal nuovo tecnico. Nuovo tecnico che è in realtà vecchio tecnico, e cioè Mimmo Toscano. Ritorna lui, ancora sotto contratto (fino a giugno), in riva allo Stretto, sostituendo l’ex compagno Alfredo Aglietti, esonerato dopo la batosta interna contro l’Alessandria.

Il nuovo tecnico e le sue indicazioni, dunque. Che significa, soprattutto, modulo e caratteristiche dei calciatori. E quando si parla di Mimmo Toscano, il pensiero va subito al 3-5-2. Non ha utilizzato solo questo in carriera, ma è il sistema di gioco che tende a prediligere, con tutte le variazioni del caso (e cioè 3-4-1-2 o simili). Così ha stravinto il campionato di Serie C con gli amaranto, così aveva iniziato la stagione successiva, prima dell’esonero. Non è detto che utilizzi questo, adesso, ma non servirà molto tempo per scoprirlo. Quel che è certo è che la profondità della rosa, e i due giocatori per ruolo, permettono eventualmente di usare più sistemi di gioco, che sia difesa a 3 o a 4, che sia centrocampo a 2 o a 3, che sia doppia punta, tridente o unico centravanti.

Riflettendo sull’organico attuale, e in attesa appunto delle indicazioni di gennaio, se di 3-5-2 dovesse trattarsi manca almeno un tassello per reparto: un difensore in più, almeno un centrocampista centrale, se non due (e tanto dipende da Faty) e almeno una seconda punta. Di seguito l’organico attuale.

  • Portieri: Aglietti, Micai, Turati;
  • Difensori: Amione, Cionek, Loiacono, Regini, Stavropoulos, Franco;
  • Esterni (quinti): Adjapong, Di Chiara, Lakicevic, Liotti;
  • Centrocampisti: Bianchi, Crisetig, Ejjaki, Gavioli, Hetemaj, Faty (?);
  • Ali o seconde punte: Bellomo, Cortinovis, Laribi, Rivas, Ricci;
  • Attaccanti: Denis, Galabinov, Menez, Montalto, Tumminello.

DIFESA – Loiacono è abituato a fare il terzo, un po’ meno gli altri, soprattutto Cionek, Regini e Stavropoulos. Ma a prescindere da questo, numericamente serve almeno un altro tassello, considerando la giovane età e il poco utilizzo di Amione e Franco.

ESTERNI – Con la difesa a tre, la funzione di terzino scompare e viene “risucchiata” in quella di quinto a tutta fascia. In questo caso, però, cambia poco: a sinistra ci sono Di Chiara e Liotti, a destra Lakicevic e Adjapong. Numericamente può anche bastare così, ma diverso è il discorso se qualcuno dovesse uscire o se si volesse comunque rinforzare il settore.

CENTROCAMPO – Sempre utilizzati in tre in mezzo, ma quasi mai tre centrocampisti “puri”. Nell’anno della promozione erano Bellomo o Sounas ad affiancare il duo Bianchi-De Rose. Nella scorsa stagione si era partiti con Bellomo o in alcuni casi con Rivas, in quello che era più un 3-4-1-2. In questo caso, oltre a Bellomo o lo stesso Rivas, Cortinovis calzerebbe meglio in quel ruolo, al fianco dei due centrali. Con Faty, e includendo Ekkaji e Gavioli, in mediana sarebbero in 6, altrimenti in 5. Almeno un tassello importante potrebbe servire. Lo spazio, in questo caso, si ridurrebbe per Ricci o Laribi, ma forse il loro destino rischia di essere segnato a prescindere.

ATTACCO – Di attaccanti ce ne sono 5, di cui il solo Menez seconda punta. E ne serve almeno una, se non due. Nell’anno della promozione Toscano alternava quasi sempre Reginaldo, Denis e Corazza e difficilmente schierava due punte di peso, così da far sì che una venisse incontro e una andasse in profondità. Di questi 5 attaccanti, quasi tutti sono prime punte che vengono dietro e giocano spalle alla porta.

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