Coronavirus, Ciccozzi: “su Omicron paure che non comprendo”

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Coronavirus, le parole del direttore dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-medico di Roma Ciccozzi sulla variante Omicron

Il professor Massimo Ciccozzi, direttore dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-medico di Roma è stato intervistato da Gli Inascoltabili un programma dell’emittente radiofonica New Sound Level fm90, di seguito alcune dichiarazioni: “Sulla variante Omicron si è generata una paura che io non comprendo, o almeno nei dati non si comprende. E’ una variante importante perché è una sorta di hit parade delle mutazioni che la spike ha subito negli ultimi mesi, ma noi le precedenti varianti le abbiamo sempre combattute con la mascherina prima dell’avvento del vaccino e adesso con la terza dose che sia Pfizer sia Moderna hanno dichiarato che le possono coprire senza nessun problema, anche se su Omicron staranno preparando ovviamente un quarto richiamo“. “L’Omicron sicuramente è più contagiosa e si può trasmettere meglio della Delta, ma è un percorso evolutivo normale che fa il virus, quello che ci fa gioco è la sintomatologia che sembra essere molto lieve perché non si sono segnalati casi gravi o di decesso legati a questa variante. E’ come una marcia verso l’adattamento, è una questione di tempo che decidiamo noi sulla base delle vaccinazioni e sul portare la mascherina per evitare che il virus circoli. Qui arriviamo alle vaccinazioni aperte ai bambini: diciamo che l’infezione in se, non è una cosa incredibile sui bambini, nel senso che sei bambini su 1000 viene ricoverato, uno su 7000 va in terapia intensiva. Però poi dobbiamo tener conto della problematica del long covid cioè quello che noi non sappiamo: gli effetti a lungo termine del covid. Nell’ambito delle malattie infettive noi abbiamo vaccinate tutte le volte anche i bambini, se i pediatri, che conoscono i bambini, decidono che questa cosa si può fare, perché no? Non bisogna avere paura, è un virus che ha la sua ciclicità stagionale, sappiamo che in Inverno ci rompe un po’ più le scatole mentre in Primavera siamo più tranquilli, ma la tranquillità ce la deve dare la vaccinazione guardate cosa hanno subito e stanno subendo i paesi dell’Est che sono al 20% dei vaccinati“.

“Mi raccomando quando ci sono aggregazioni, anche all’esterno, la mascherina va messa perché è la prima linea di difesa contro ogni variante e poi c’è il vaccino. Noi sicuramente avremo un Natale nettamente migliore rispetto a quello dello scorso anno, ce lo dicono i numeri: siamo a nove volte meno delle terapie intensive, tre volte in meno i contagi e questo grazie alla vaccinazione. Poi il rischio di andare in zona gialla anche nel Lazio io spero che non si concretizzi perché sì è vero stanno aumentando i contagi ma dobbiamo tenere conto delle ospedalizzazioni, se non andiamo in crisi in questo settore non vedo la zona gialla, ma le persone si devono comportare correttamente. Non dobbiamo terrorizzare le persone ma allertarle sì. Non dobbiamo abbassare la guardia perché davvero stiamo andando verso un adattamento a questo virus e poi potremmo finalmente vivere meglio e toglierci le mascherine, ma fino ad allora dobbiamo tenere ancora alta la guardia. Non si può quantificare la durata del periodo e degli effetti del post covid, gli studi sono ancora molto pochi, si sa però qualcosa sulla nebbia cognitiva che può durare 2-3 mesi. Gli studi sono in corso, i dati sono ancora molto pochi e spezzettati, però che il long covid esiste è un dato di fatto”.

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