Reggio Calabria, quando il Covid non è l’unico problema: “la verità sulla quarantena della mia famiglia, in casa da 26 giorni e nessuno che venga a farci i tamponi”

StrettoWeb

La testimonianza di una cittadina di Reggio Calabria che racconta la martoriante quarantena domiciliare vissuta a Reggio Calabria

Come più volte raccontato tramite le nostre pagine, i problemi legati al Covid-19 non riguardano soltanto la salute fisica, ma anche quella mentale e psicologica. Sebbene per molti la malattia dura soltanto pochi giorni e i sintomi nel giro di una settimana, per mettere fine alla quarantena è necessario che il tampone risulti negativo. A tal proposito una lettrice di StrettoWeb ha voluto raccontare la sua esperienza e, soprattutto, i disagi vissuti nell’attuale situazione in cui Asp e Usca a Reggio Calabria stanno facendo molta fatica a garantire il servizio a causa dell’enorme numero di cittadini positivi sul territorio. Di seguito la lettera inviata ai nostri canali:

“Se si parla tanto di Covid, varianti, vax, no vax, scienziati che cantano jingle- virus natalizi, posti letto ospedalieri, vaccini e compagnia cantando, troppo poco i riflettori sono puntati verso chi, preso il virus, o convivente con gli ammalati, resta chiuso in casa per un tempo indeterminato e indeterminabile. I costretti a casa, così ci potremmo chiamare, noi che attendiamo gli addetti Asp, USCA o quello che volete, per il fatidico tampone che, con l’attestazione di negatività, ci liberi dalle catene della quarantena. Vi porto il mio esempio. Famiglia tipo. Moglie, marito, due bambini. A fasi alterne ci ammaliamo quasi tutti. Per fortuna nessuna complicanza. Siamo costretti a casa. E qui inizia la vera tragedia.  Come sempre i tempi burocratici (perché sì anche nella pandemia la burocrazia e  i suoi dedali in cui perdersi vincono su tutto) finiscono nel pozzo nero dell’inefficienza. In primis inefficienza politica, che come sempre a corto di visione a lungo raggio, non ha previsto, non ha investito, anzi ha diminuito il personale, sulla base di logiche in cui il bene dei cittadini non è contemplato. Ed ecco che allo scadere dei 7 o 10 giorni o non si sa perché, anche qui, sei vaccinato, non sei vaccinato, ma il bambino è vaccinato, no, e tu sei vaccinato, si, e allora facciamo lo stesso 10 perché  non è che possiamo tornare due volte in tre giorni, e un per tre tre, e quattro civette sul comò,  comunque nessuno arriva presso la tua abitazione a fare i controlli necessari: i tamponi. Da quel momento iniziano le telefonate le mail le pec i messaggi presso gli uffici preposti. La risposta??? Non c’è!!! E , quando c’è, è sempre la stessa. Il personale è ridotto e non riesce a soddisfare i tempi e le esigenze dei malati e dei familiari reclusi a casa. E così si crea un paradosso, che se non fosse per la sua tragicità, sembrerebbe la trama di una commedia dell’assurdo, dove i cretini di turno sono i cittadini.

È criminale, da parte della politica e delle istituzioni, sottovalutare le ripercussioni sul piano economico e ancor più psicologico, che le reiterate condotte omissive, stanno producendo. Eppure le voci che gridano nel deserto sono tante. Una moltitudine di persone, tra cui molti bambini, sequestrati dall’inefficienza criminale di chi avrebbe il dovere di pensare al benessere dei cittadini. Mi chiedo. Davvero riuscite a dormire la notte? Mi risulta inimmaginabile che si possano ignorare i disagi e le sofferenze di chi si sente impotente davanti alle omissioni altrui, specie se, da due anni, vengono chiesti sacrifici e rispetto delle regole. Una politica autorevole, dovrebbe sapere che una comunità si forma nel rispetto reciproco, nella predisposizione di strutture e strumenti che consentono una soglia di civiltà degna di questo nome, e non, come nel caso di specie, nella mortificazione dell’essere umano e dei propri diritti essenziali. Altrimenti  si precipita tutti nel  disincanto, nella disillusione, nella sfiducia. E io, non so più cosa dire ai miei bambini dopo 26 giorni di quarantena.

Penso di poter parlare a nome di tanti cittadini di Reggio Calabria che versano nelle mie stesse condizioni oggi per dire ai nostri Governanti ed ai Dirigenti e Commissari della nostra Azienda Sanitaria

GRAZIE DI TUTTO E BUON ANNO!!!!”

Francesca Romeo

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