Covid, gli studi sudafricani sulla variante Omicron: “rischio di ospedalizzazione inferiore dell’80% rispetto ad altri ceppi del virus”

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Lo studio degli scienziati Nicole Walter e Cheryl Cohen ha dimostrato che la variante Omicron ha una maggiore trasmissibilità, per questo si aspettano che la diffusione possa alimentare numeri record di contagi

Secondo uno studio pubblicato dall’Istituto nazionale per le malattie trasmissibili del Sudafrica, i cittadini che contraggono il Covid-19 nell’attuale quarta ondata di infezioni hanno l’80% in meno di probabilità di essere ricoverati in ospedale se contraggono la variante Omicron rispetto ad altri ceppi. Una volta ricoverati in ospedale, però, il rischio di una malattia grave non differisce dalle altre varianti. E’ questo ciò che hanno affermato gli autori della ricerca guidata dagli scienziati Nicole Walter e Cheryl Cohen.

Da quando è stata identificata dagli scienziati sudafricani il 25 novembre, la variante Omicron ha alimentato numeri record di casi in tutto il Paese. In Sudafrica ha terminato completamente il ciclo vaccinale circa il 44% della popolazione adulta in un periodo di sette mesi. Nei dati che sono stati inviati a una pubblicazione medica preprint, il MedRxiv, gli autori si sono adeguati a vari margini di errore che potrebbero influenzare i risultati, tra cui l’età, il sesso e se i casi erano noti come reinfezioni. Per la gravità della malattia dopo il ricovero, si sono anche adeguati alla presenza di altre malattie pregresse alla precedente immunizzazione. Lo studio ha anche mostrato che i contagiati da variante Omicron possono avere cariche virali più elevate.

“Anche se i contagiati da Omicron hanno meno probabilità di finire in ospedale rispetto ai casi di delta, non è possibile dire se ciò sia dovuto a differenze intrinseche di virulenza o se ciò sia dovuto a una maggiore immunità della popolazione a novembre rispetto a prima nel l’anno”, ha commentato Paul Hunter, professore di medicina presso l’Università dell’Est del Regno Unito. Gli autori della ricerca hanno segnalato le stesse incertezze. Sicuramente gli esperti dovranno continuare a studiare e monitorare la situazione, ma alla luce delle nuove informazioni sulla variante Omicron si può tirare un leggero sospiro di sollievo.

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