Covid, clamorosa rivelazione di Crisanti: “ad inizio pandemia era infetto il 3% degli italiani, ma fui censurato per non creare allarmismo”

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Il noto professore di Microbiologia all’Università di Padova ha poi ribadito la sua contrarietà al vaccino anti-Covid per i bambini: “è stato approvato dopo appena 2.000 casi testati”

“A inizio epidemia avevo i dati, c’era il 3% di popolazione infetta da Covid-19, ma mi è stato detto di non dirlo e di mantenere profilo basso per non allarmare la popolazione; è una cosa di cui sono estremamente pentito e ora dico ciò che penso”: è questa la clamorosa rivelazione resa pubblica da Andrea Crisanti nel corso di un collegamento con la trasmissione ‘Oggi è un altro giorno’ condotta dalla giornalista Serena Bordone su Rai 1. Il professore ordinario di Microbiologia all’Università di Padova fa riferimento ai mesi in cui si è verificato lo scoppio della pandemia, quindi nel marzo 2020. Crisanti durante l’intervento non specifica la fonte di questi dati, né come ne sia entrato in possesso, tanto meno chi gli avrebbe proibito di divulgarli, ma una dichiarazione apre tanti dubbi, soprattutto alla luce delle ultime uscite del microbiologo, stranamente distanti da una certa narrativa molto più allarmista rispetto alla quale era solito dare durante le sue apparizioni in tv. Si vedano le recenti dichiarazioni contro l’ipotesi di un lockdown per non vaccinati, dove Crisanti si schierava nettamente contro il “modello Austria”, oppure sulla vaccinazione sui bambini. “Sapete quanti bambini hanno testato per il vaccino polio prima di approvarlo? Un milione e mezzo. Il vaccino anti-Covid è stato approvato in maniera precauzionale sulla base dei dati su 30.000 adulti. E sui bambini dobbiamo approvarlo dopo 2.000 casi?”,

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