Covid, situazione critica al GOM: quasi 140 ricoverati, è record dall’inizio della pandemia. Macheda: “picco previsto per metà gennaio”

StrettoWeb

Covid, continuano ad aumentare i ricoveri al GOM di Reggio Calabria: vicinissimo il record assoluto di ricoverati dall’inizio della pandemia. Il primario della terapia intensiva, Sebastiano Macheda, fa il punto della situazione ai microfoni di StrettoWeb

La situazione è sempre più pesante al GOM di Reggio Calabria: con l’ennesimo boom di ricoveri registrato oggi, il nosocomio reggino sfiora i 140 pazienti Covid positivi nei reparti, di cui 126 distribuiti nei vari reparti ordinari (Malattie Infettive, Pneumologia, Neonatologia, Ostetricia e Ginecologia), 11 in Terapia Intensiva. Siamo ai livelli massimi dall’inizio della pandemia, a testimonianza del fatto che l’alto numero di contagi non è legato all’elevato numero di tamponi, ma la situazione è difficile anche in termini di gravità della malattia.

Il dott. Sebastiano Macheda, primario proprio del reparto di rianimazione del GOM, ha fatto il punto della situazione ai microfoni di StrettoWeb: “purtroppo la situazione è peggiorata e sta peggiorando, c’è una grande circolazione del virus nella popolazione sia in città che in provincia, oltre ai ricoverati in ospedale ci sono tantissime persone positive che se non hanno complicazioni si possono curare tranquillamente a domicilio. Soprattutto i più giovani, hanno quadri clinici molto semplici, è importante che assumano antinfiammatori e in pochi giorni si riprendono. Purtroppo, però, molti altri soprattutto se hanno altre patologie concomitanti e sono più in avanti con l’età, hanno necessità del ricovero. In terapia intensiva abbiamo 11 ricoverati, due in più del bollettino odierno della Regione perché li abbiamo ricoverati proprio poche ore fa, nel pomeriggio. Di questi undici, soltanto 3 sono vaccinati ma sono quelli che avevano le condizioni cliniche peggiori per la gravità e la tipologia delle malattie pregresse. Tra i non vaccinati, invece, arrivano pazienti anche con patologie più banali, non solo anziani ma anche un po’ più giovani, comunque adulti. Giovani sani non ne abbiamo ricoverati in terapia intensiva dall’inizio della pandemia, così come questi tre vaccinati sono gli unici vaccinati che sono entrati in rianimazione dall’inizio della pandemia, ma bisogna specificare che hanno fatto la seconda dose da molto tempo e purtroppo abbiamo visto che dopo tanti mesi, la protezione diminuisce. La situazione più difficile in ospedale non è tanto in terapia intensiva, quanto nei reparti ordinari dove ci sono molti ricoveri e si stanno cercando di individuare nuovi posti disponibili. Ci aspettiamo il picco a metà gennaio. Purtroppo non abbiamo reale contezza della diffusione della variante Omicron, probabilmente si sta diffondendo molto anche qui in Calabria e a Reggio come nel resto d’Italia, ma i campioni dei test vengono inviati a Catanzaro per il sequenziamento e fatichiamo a ricostruire la prevalenza delle varianti. Ritengo che comunque sia ancora prevalente la Delta, almeno in questi casi che vediamo in ospedale che sono le forme più aggressive del virus, che con Omicron non dovremmo avere. A Gennaio arrivano anche i primi vaccini proteici, speriamo bene: iniziano ad emergere criticità sulla quarta dose dei vaccini ad mRNA che secondo i primi test in Israele, indebolisce la risposta immunitaria. Vediamo cosa succederà, di certo abbiamo bisogno di un 2022 migliore“.

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